La presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, non ha dubbi: Totò Riina, uno maggiori dei capi di Cosa Nostra, arrestato dopo una lunga latitanza nel...
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Ieri, senza alcun preavviso, dopo il clamore suscitato dalla pronunzia della Cassazione che nei giorni scorsi aveva chiesto al tribunale di sorveglianza di Bologna di motivare nuovamente il diniego al differimento dell'esecuzione della pena chiesto, per motivi di salute, dal legale del capomafia, la presidente dell'Antimafia, con i vicepresidenti Luigi Gaetti (M5S) e Claudio Fava (Articolo 1) è andata all'Ospedale Maggiore di Parma, dove è ricoverato Riina, e poi presso la casa di reclusione di Parma. All'Ospedale Maggiore di Parma i tre componenti dell'Antimafia - come ha riferito oggi la stessa Bindi all'intera Commissione - hanno potuto constatare che il detenuto, con il quale hanno preferito non parlare, si trovava seduto su una sedia a rotelle, «in buon ordine e con uno sguardo vigile».
La camera dove si trova - ha spiegato Bindi ai parlamentari - è di confortevoli dimensioni, assolutamente corrispondente a una qualsiasi stanza di degenza ospedaliera, dotata di bagno privato attrezzato per i disabili e in ottime condizioni igieniche. Il personale medico ha spiegato che Riina si alimenta autonomamente, è tenuto sotto stretta osservazione medica e che le sue patologie non presentano manifestazioni acute. Dal punto di vista intellettivo, come chiarito dai medici e come confermato dagli agenti del GOM addetti alla sorveglianza h24, Riina interloquisce normalmente, svolge i colloqui con i familiari e con il suo difensore, scrive lettere ai parenti, legge senza difficoltà quelle che riceve, partecipa alle udienze. «In carcere, dove potrebbe rientrare nel caso in cui il suo stato di salute dovesse consentirlo, nonostante le ristrette dimensioni della cella, corrispondenti a quelle inserite nelle sezioni dedicate al regime del 41-bis - ha raccontato Bindi -, vi era già un letto di degenza, seppure con sistema manuale di vecchia tipologia che, come spiegato dal direttore del carcere, venne fornito al detenuto sin dal momento in cui ne fu imposta la prescrizione, da oltre un anno. Inoltre, il direttore ha aggiunto che è già stato realizzato il progetto per ampliare la stanza in modo sia di installare un letto ospedaliero più moderno e per creare un bagno accessibile con la sedia a rotelle».
I lavori, iniziati oggi, termineranno nel giro di pochi giorni.
Il Messaggero