Non fai sesso a tre? Allora perdi il posto. È quello che è capitato all'ingegnere Elisabetta Ferrante, che ha perso il posto in una multinazionale informatica di Torino,...
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Tutto inizia nel 2000, quando nell'azienda di Elisabetta arriva un nuovo direttore, che inizia a ricoprirla di attenzioni: avances esplicite, anche davanti ai colleghi fino a quella notte in Olanda. Il capo, che aveva portato l'amante nel viaggio di lavoro, propone ad Elisabetta un 'menage a trois' con loro. Ovviamente la donna rifiuta, ma poco dopo perde il posto di lavoro. In un'intervista su Tgcom, la 40enne confessa il suo calvario, lavorativo e legale: "Rifiutare è stata la mia rovina, ma quel tipo di proposta non era nelle mie corde. Anche se volevo fare carriera". Elisabetta viene prima trasferita in un'altra sede, con la tutta la sua roba messa in uno scatolone, poi la malattia e il licenziamento definitivo: "Fu colpa del mobbing aziendale". Adesso la sua battaglia la combatte su sei fronti legali, ma nonostante la Cassazione abbia confermato l'ipotesi di mobbing, non si è visto alcun risarcimento. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero