Alberto Arbasino potrebbe adattare alla Cirinnà una sua vecchia rimetta: «Quanto parlare, quanto discutere, quanto agitarsi / per risultati così scarsi»....
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Ha scatenato l’avvocato Venerando Monello, Pd anch’egli, e il suo nome già strambo nel registro del tribunale è diventato erroneamente Vagabondo Monello. Ma tutti e due hanno trascinato il loro partito in una figuraccia puntando sulla ineleggibilità della Raggi anziché, senza incorrere in vizi formali, sulla nullità - dimostrabile - del contratto tra lei e la Casaleggio Associati.
Monica ha provato a diventare l’eroina che libera Roma dai 5 stelle e la beniamina del suo partito che l’ha lasciata fare (non ci sono più i comunisti di una volta) ma l’imperizia ha scatenato l’effetto boomerang. Quando si vuole troppo bisogna accontentarsi del giusto. Anche se alle sconfitte Monica è abituata. Nell’altro suo momento di celebrità, la legge sulle unioni civili, lei si offese e pianse perché il ddl Cirinnà andò a sbattere e dovette diventare, senza adozioni, il testo Renzi-Alfano. Magari una prossima battaglia prima o poi Monica la vincerà. Ammesso che il Pd gliela farà giocare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero