La ricetta anti depressiva di Papa Bergoglio ai giovani: «Riavviate la vita»

La ricetta anti depressiva di Papa Bergoglio ai giovani: «Riavviate la vita»
Cracovia Ecco la via della felicità, la ricetta della gioia: “continuare a restare aggrappati alla tristezza è come un virus che infetta e blocca tutto, che...

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Cracovia Ecco la via della felicità, la ricetta della gioia: “continuare a restare aggrappati alla tristezza è come un virus che infetta e blocca tutto, che chiude ogni porta che impedisce di riavviare la vita e ricominciare. E' come girarsi dall'altra parte mentre Dio vuole posare il suo sguardo su di te. E' voler spegnere un sogno”. Ma non si può rispondere mandando un sms. “Voi, proprio voi, potete fare crescere un'altra umanità”. Sul palco Papa Bergoglio accarezza, sprona, blandisce, incita la folla. Giovani a perdita d'occhio, seduti sul prato dell'immenso parco di Blonia. Molti hanno dormito sull'erba, un tappeto colorato, bandiere e cappellini. Il sole ora batte e si difendendono con quello che hanno, magliette in testa, ombrelli aperti, occhiali da sole ma tutto attorno un silenzio impressionante.


La messa conclusiva della Giornata Mondiale della Gioventù si svolge davanti a oltre un milione di persone. Il segreto della gioia, ripete Bergoglio, è non spegnere la curiosità per “mettersi in gioco, perché la vita non va chiusa in un cassetto, non si può restare seduti con le braccia conserte”. Alla fede non si risponde “con un semplice messaggino”. La speranza alberga in questo spazio aperto e ci si immagina un orizzonte meno cupo di quello attuale dove ogni 74 ore nel mondo, secondo le statistiche, ci sono attacchi terroristici. Proprio mentre il Papa invitava a guardare avanti senza arretrare davanti alla paura, a Mogadiscio c'era chi in nome dell'odio si faceva saltare in aria uccidendo altre persone. Bergoglio sa che ormai è un bollettino di guerra, lo ha detto lui stesso in aereo che “siamo in guerra”: la sua preoccupazione ora è di allontanare il conflitto tra fedi. La religione c'entra poco anche se i terroristi si nascondono dietro l'Islam.


Con i giovani il Papa insiste: “installate bene la connessione più stabile, quella di un cuore che vede e trasmette il bene senza stancarsi. Non lasciatevi anestetizzare l'anima. Chiede loro anche di rinunciare al doping del successo e alla droga del pensare “solo a se e ai propri comodi”. Dice proprio così. Non vuole ragazzi egoisti ma animi nobili e generosi. Il Papa alla fine della messa sale lesto sulla papamobile scoperta per salutare da vicino i suoi ragazzi. Li vuole tutti felici e capaci di sognare. “Ricordate che restare aggrappati alla tristezza è come un virus, che infetta e blocca tutto, che chiude ogni porta che impedisce di riavviare la vita e ricominciare. E' come girarsi dall'altra parte mentre Dio vuole posare il suo sguardo su di me. E' voler spegnere un sogno”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero