Renzi a Sharm El Sheikh: «Uniti siamo più forti dei terroristi dell'Isis»

Renzi a Sharm El Sheikh: «Uniti siamo più forti dei terroristi dell'Isis»
Il messaggio che la conferenza di Sharm el Sheikh deve inviare ai terroristi dell'Isis è che «siamo forti, più forti di...

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Il messaggio che la conferenza di Sharm el Sheikh deve inviare ai terroristi dell'Isis è


che «siamo forti, più forti di loro. E più decisi e impegnati a creare un'area di prosperità e pace per tutti». Lo ha detto il premier Matteo Renzi durante il suo intervento alla conferenza di Sharm el Sheikh.«Serve unire le forze per affrontare la sfida» del terrorismo: non c'è «nessuno scontro di civiltà, è la lotta del mondo civilizzato contro pochi estremisti che non hanno nulla a che fare con la religione». Lo ha detto da Sharm el Sheikh il premier Matteo Renzi lodando l'impegno dell'Egitto e richiamando le parole del presidente egiziano al Sisi
.

LA LIBIA

La priorità della comunità internazionale è tuttavia «intervenire in Libia prima che le milizie dell'Isis occupino in modo sistematico non solo piccoli e sporadici luoghi ma una parte del Paese». Lo

ha detto Matteo Renzi. Il premier ha parlato di «intervento significativo a partire dagli sforzi diplomatici dell'Onu».





L'EGITTO

«L'Egitto è un'area straordinaria di opportunità. Abbiamo fiducia nell'Egitto e nella sua leadership, nelle sue riforme macroeconomiche ambiziose: sosteniamo la sua missione in favore della prosperità e della stabilità».

«La sfida egiziana - ha proseguito Renzi - è anche la nostra sfida, la stabilità dell'Egitto è la nostra stabilità. C'è l'impegno personale mio e dell'Italia per lavorare con lei anche sulla crisi siriana e libica», ha aggiunto il premier rivolgendosi sempre al leader egiziano.



«Il bacino del Mediterraneo - ha detto ancora Renzi - non è una frontiera ma il centro delle nostre civilità, un ponte che presenta sfide e opportunità». «L'Italia e l'Egitto - ha aggiunto il premier nel suo intervento alla conferenza di Sharm el Sheikh - si trovano su due sponde di questo ponte e sono custodi di uno spazio unico».


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Il Messaggero