Terremoto, Renzi pronto al braccio di ferro con la Ue e dice no alla tendopoli

Terremoto, Renzi pronto al braccio di ferro con la Ue e dice no alla tendopoli
"Pronti a fornire all'Italia tutta l'assistenza e tutti gli,aiuti necessari per fronteggiare i danni del terremoto". Il portavoce comunitario Margaritis Schinas...

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"Pronti a fornire all'Italia tutta l'assistenza e tutti gli,aiuti necessari per fronteggiare i danni del terremoto". Il portavoce comunitario Margaritis Schinas conferma la disponibilità della Commissione Juncker a tenere in considerazione le esigenze dell'Italia. Non una parola sulla possibilità di nuovi sforamenti minaccia da Matteo Renzi, ma la consapevolezza che non si possano sottovalutare i problemi di un Paese al più alto rischio sismico dell'Europa.

Cinque scosse in poco più di di due mesi. La paura che ha invaso anche i cittadini di Roma, oltre che di Norcia e di tutto l'Appennino, crea incertezza e il timore che una parte del Paese sia nella morsa di un evento naturale di cui non si vede la fine.

Contro queste paure, contro una sensazione di precarietà e di incertezza per il futuro, Matteo Renzi ha cercato domenica scorsa di rispondere con dosi di coraggio e di rassicurazione sulla volontà del governo di coprire tutte le spese per la ricostruzione anche a costo di andare in collisione con l'Europa e rivedere la legge di Bilancio per prendersi ulteriori margini.

In questo momento, con le macerie ancora nelle strade, Bruxelles non ha voglia di nuove  polemiche e anche Renzi ha ora bel  altri problemi.A cominciare dal trasferimento delle popolazioni colpite dal sisma negli alberghi della costa, in attesa delle casette in legno, in modo da evitare le tendopoli. Non sarà facile.

L'appello alle forze politiche di massima unità è invece destinata a restare lettera morta. Difficilmente il decreto-terremoto, ora a Palazzo Madama e che dovrà essere modificato per inserirvi anche i comuni colpiti dalla scossa di domenica, verrà alla luce con i voti delle opposizioni.
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Il Messaggero