«La legge di stabilità è stata approvata alle 2.58 di stanotte e i 5 Stelle non erano in Aula perchè purtroppo fanno un'opposizione che regge fino a...
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«Questa legge di stabilità contiene diversi lingottini, finalmente cala le tasse». Lo dice il premier Matteo Renzi a L'Arena, rispondendo alle critiche sulla legge di stabilità. «Faccio l'esempio mio, spero di non essere accusato di conflitto d'interessi. Io ho pagato 433 euro sulla prima casa, il prossimo anno li posso spendere in regali di Natale e in altre cose».
«Il 2015 si chiude meglio del 2014 ma non sono ancora soddisfatto. I segnali di ripresa ci sono ma ci vuole tempo. L'Italia è come se fosse guarita ma ancora non sta bene.
«C'è una cosa di cui poco si parla: 500 milioni destinati alle scuole, alla edilizia scolastica. Cascano a pezzi? Quando lo sentite andate dai vostri sindaci e chiedete che si acceda al Fondo per l'edilizia scolastica perchè voglio spenderli tutti questi soldi».
«Il conflitto d'interessi dove sta se il padre della Boschi è stato sanzionato e se questo governo ha commissariato e mandato a casa il papà della Boschi. Questo governo non guarda in faccia a nessuno, nessuno ha avuto un trattamento privilegiato».
Quando abbiamo fatto «una bella cosa come l'abolizione della tassa sulla casa speravo che M5s e FI potessero votarla... Invece trovo tanta rabbia e voglia di mettere paletti. Mi piacerebbe che in nome dell'Italia si potessero trovare delle intese» su alcuni provvedimenti.
E sul rapporto con Bankitalia il premier precisa: «Se immagina che scarichi la responsabilità sugli altri, come faceva la politica in passato, ha sbagliato persona. Banca d'Italia e tutte le altre istituzioni godono del rispetto del governo italiano: la questione non è giocare allo scaricabarile». «Io dico che è arrivato il momento di voltare pagina: meno banche, meno banche di Paese. Io sto proteggendo i cittadini non servirà a nesuno cercare un facile caprio espiatorio».
«Non voglio far polemica con Salvini perchè è un parlamentare europeo e dovrebbe dare una mano all'Italia: che venga a dire a noi di attaccare la Merkel sulle banche quando le regole sulle banche sono state approvate quando era già parlamentare europeo». «Gli altri europarlamentari però stanno lì dalla mattina alla sera, vorrei che i nostri facessero questo, non stare dalla mattina alla sera a pontificare in televisione o a fare i viaggetti in Russia...».
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Il Messaggero