Strappo con Juncker, Renzi: polemiche sul nulla

«Può essere normale fare polemiche assurde sul niente?», ha detto il premier Matteo Renzi alla Reggia di Caserta, con riferimento alle tensioni in atto con il...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Può essere normale fare polemiche assurde sul niente?», ha detto il premier Matteo Renzi alla Reggia di Caserta, con riferimento alle tensioni in atto con il presidente della commissione Juncker«L'Europa non può essere soltanto un pacchetto di regole che ci troviamo a dover seguire, è un grande ideale o non è. È il tentativo di fare di questa parte del mondo un faro di civiltà e bellezza e non un'accozzaglia di regolamenti», ha aggiunto.


«L'Italia deve farsi sentire e far capire, con la gentilezza che le è propria, che è finito il tempo in cui ci telecomandavano da fuori», ha poi ribadito Renzi.

Il premier ha quindi toccato il tema del lavoro e degli statali: 
«Non capisco le polemiche dei sindacati dopo che abbiamo detto che chi viene sorpreso a timbrare il cartellino e andare via deve essere licenziato in 48 ore», ha detto. 

«Ogni investimento in cultura aiuta il nostro Paese a togliersi di dosso la rassegnazione. Spesso raccontiamo l'Italia solo per quello che non va. E anche in questo territorio c'è tanto che non va e va combattuto, ma c'è anche tanto di buono e quel tanto di buono va valorizzato», ha poi sottolineato il premier. «Dobbiamo far sì che ogni investimento in cultura sia considerato un valore», ha aggiunto. E parallelamente portare avanti «il fondamentale lavoro che come istituzioni stiamo facendo per portare avanti una grande battaglia per la legalità». «Lo Stato è qui per dire che non lasciamo Caserta da sola e per dire che l'operazione sui direttori dei musei non è solo maquillage manageriale ma un grande investimento sul futuro di questa terra», ha sottolineato.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero