Renzi a Brunetta: «Sei triste perché non hai vinto il Nobel». In Aula scoppia la bagarre

Scintille nell'Aula di Montecitorio. «Ma che le sta succedendo, signor Presidente, è stato qui a parlarci per mezz'ora sul nulla», attacca il capogruppo...

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Scintille nell'Aula di Montecitorio. «Ma che le sta succedendo, signor Presidente, è stato qui a parlarci per mezz'ora sul nulla», attacca il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta, quando Matteo Renzi ha appena finito le sue comunicazioni sul prossimo Consiglio Europeo. Ma il premier lo gela: «Non ho parlato sul nulla, Presidente Brunetta, non stavo parlando di lei...».

Il primo ad affondare è il capogruppo azzurro: «La fiducia in lei si è dimezzata in 30 mesi, dal 60 al 30% - dice rivolto a Renzi -. Nonostante lei abbia potuto fare carne di porco della democrazia parlamentare, nonostante questo, in 30 mesi la fiducia nella sua persona è crollata di 30 punti. La gente ha capito la malattia politica che la affligge: l'azzardo morale, il non mantenere la parola». Brunetta incalza: «Studi la teoria dei contratti dell'ultimo premio Nobel: l'azzardo morale è imbrogliare...».

Il clima si surriscalda e la Presidente Laura Boldrini è costretta più volte a scampanellare per richiamare all'ordine. Ma il premier ribatte pronto:
«Evidentemente l'onorevole Brunetta è giù di morale per l'ennesima mancata assegnazione del Nobel che anche quest'anno, incomprensibilmente, non è andato da quelle parti...».

Lo scontro è ormai al calor bianco e Renzi, di ritorno, si sente dare dell'
«imbroglione». Si evoca il tema del referendum sulla Costituzione e ce n'è anche per il grillino Massimiliano Fedriga: «Ho sentito parlare di dittatura 2.0 da M5S. Brunetta ha detto che si fa carne di porco della democrazia - sbotta Renzi -. Ma le parole sono importanti e in questa aula 90 anni fa qualcuno ebbe l'ardire di pronunciare parole che misero fine alla democrazia. E ci fu chi pagò con la vita. Questo Paese vi consente di essere liberi, poi votate sì, no o come volete. Ma dovete rispettare l'Italia».


Dai banchi della Lega si alzano proteste, gli azzurri inveiscono contro chi ha offeso il loro capogruppo. E Renzi:
«Ci troviamo di fronte ad una curiosa evoluzione della storia delle relazioni parlamentari dalla preistoria ad oggi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero