Renzi, al via la missione in Africa. Al centro: antiterrorismo ed energia

Renzi, al via la missione in Africa. Al centro: antiterrorismo ed energia
L'Africa sub-sahariana non è più una scoperta per Matteo Renzi ma, come lui stesso ha ammesso, rappresenta per l'Italia «una grande...

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L'Africa sub-sahariana non è più una scoperta per Matteo Renzi ma, come lui stesso ha ammesso, rappresenta per l'Italia «una grande opportunità» per la cooperazione allo sviluppo e per investimenti strategici, a partire da quelli energetici. Per la terza volta, dopo il Mozambico, l'Angola, il Kenya e l'Etiopia, da oggi a mercoledì il premier sarà in Nigeria, Ghana e Senegal alla guida di una delegazione composta, tra gli altri, da Cdp, Sace e Confindustria e di imprese, tra le quali Eni, Enel, Trevi.


Già da prima dello stop al progetto Southstream, il governo italiano si era mosso per una diversificazione delle direttrici energetiche da sud a nord oltre che da ovest ad est. Ma l'Africa rappresenta un'occasione non solo sul versante energetico e per questo Renzi insiste ad andarci ogni anno. Stavolta sarà il primo premier italiano in tre paesi, poco frequentati finora sia dalle delegazioni governative sia dalle nostre imprese. Nonostante le forti contraddizioni economico-sociali ed i rischi aumentati con l'avanzata di Boko
Haram, radicata proprio in Nigeria (è di ieri la notizia di una nuova strage compiuta in un villaggio), il continente africano prova a modernizzarsi. Ed infatti, ad Accra, Renzi dovrebbe concludere un accordo per la riattivazione della ferrovia occidentale, che il governo ghanese considera strategica per
aumentare i commerci con i paesi vicini.

Il Ghana, dove a dicembre Carlo Calenda è stato per una missione preparatoria, è uno tra paesi più aperti dell'Africa agli investimenti esteri: nei primi otto mesi del 2015 l'export italiano è salito del 30%. Per il premier l'opportunità di investimenti per le imprese italiane si coniuga bene anche con la cooperazione allo sviluppo e con il rafforzamento dei rapporti bilaterali in chiave di lotta al terrorismo e di politica migratoria. In Nigeria, da dove centinaia di migliaia di persone fuggono dalla violenza di Boko Haram, alleata dello Stato Islamico, il premier incontrerà il nuovo presidente Muhammadu Buhari, insediatosi la scorsa primavera. Renzi sarà il primo leader occidentale ad incontrare Buhari dopo il suo insediamento. E la lotta all'Is sarà uno dei temi al centro del colloquio.  In Ghana il presidente del consiglio italiano ricambierà la visita al presidente John Dramani Mahama, ricevuto a luglio scorso a Palazzo Chigi. Ad Accra, a quanto si apprende, Renzi interverrà davanti al Parlamento, dove anni fa è intervenuto Barack Obama.

In Senegal, uno dei paesi politicamente più stabili dell'Africa sub-sahariana, il premier incontrerà il primo ministro Mohammed Dionne e il presidente della repubblica Macky Sall, già incontrato a Palazzo Chigi nel novembre 2014. 
 La cooperazione in chiave economica e sociale tra Italia e Senegal sarà martedì a Dakar il tema del seminario, finanziato dalla cooperazione italiana, al quale il premier parteciperà. E come in ogni missione africana, Renzi chiuderà il viaggio intervenendo mercoledì all'Università Cheick Anta Diop, a

Dakar, sottolineando l'importanza della cultura e delle tradizioni come arma contro la violenza del terrorismo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero