Barillari contro Corrado su Facebook, Fucci contro Taverna su WhatsApp. Rissa e insulti nel Movimento 5 Stelle in vista delle Regionarie per scegliere i candidati al consiglio...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Questi metodi non ci appartengono. Chi viene a conoscenza di azioni di questo tipo è invitato a segnalare chi le compie affinché possano essere presi i provvedimenti opportuni». L'utilizzo di «strumenti ufficiali di comunicazione nella disponibilità dei portavoce del Movimento 5 Stelle per sponsorizzare i candidati» a altera «il regolare svolgimento delle procedure», è vietato dal regolamento e passibile di sanzione disciplinare. «Il collegio dei probiviri ha avviato un'istruttoria». Ieri è esplosa la guerra nel Movimento. Barillari, consigliere regionale, su Facebook condivide il pezzo del Messaggero e scrive un post anti Corrado: «Le regole devono valere per tutti: sindaci e singoli meetup non possono assolutamente influenzare il voto, altrimenti la votazione non è trasparente né regolare. Ho chiesto di prendere provvedimenti perché nel M5S non sono ammesse cordate».
Le tensioni sono finite sulla chat di WhatsApp dei portavoce del Lazio e dei sindaci: Fabio Fucci, primo cittadino di Pomezia accusato di fare parte della cordata pro Corrado: «Chi farà esternazioni che ledono me, la mia figura istituzionale e il ruolo politico sappia già da ora che agirò a mia tutela e, se necessario, con le dovute iniziative nel M5s di cui faccio parte. Le dichiarazioni di Barillari sono già al vaglio». La parlamentare romana Paola Taverna: «Fabio lo hai letto il post?». Un'altra consigliere regionale M5S Gaia Pernarella: «Pomezia ha fatto una gran cazzata. Barillari sta esagerando e diffondendo false notizie sul gruppo». La Taverna: «Valentina (la Corrado) o chi non so ha fatto una cazzata enorme e per questo nel Movimento si è pagato caro sempre».
Sul caso oggi è intervenuta anche Roberta Lombardi. Ecco il suo post su Facebook:
Il Messaggero