Giovanni Paolo Azzaro, candidato presidente della Democrazia cristiana. Il suo partito è tecnicamente l'erede della storica Dc. Perché i cittadini dovrebbero...
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«Perché si stava meglio prima. Basti pensare che nel 1980 il debito pubblico era al 60 per cento, contro il 130 di oggi, il Pil cresceva in media oltre il 5 per cento annuo, contro lo 0,9 degli ultimi sette anni, e la pressione fiscale era al 27 per cento, contro il 45 di oggi».
Ma oggi, per la sanità, che ricetta propone?
«Bisogna intervenire con forza: non è possibile attendere dai 6 ai 12 mesi per una radiografia o una risonanza magnetica, né utilizzare i pronti soccorso, iper-affollati, come scorciatoia per ottenere un ricovero. Vanno realizzate strutture per potersi sottoporre a esami diagnostici 24 ore su 24, con personale ospedaliero. Oppure, se le strutture pubbliche non fossero sufficienti, affidarsi al privato sociale o al terzo settore».
Un'altra emergenza arriva dai rifiuti.
«Roma arriva da un monopolio privato durato 40 anni, e oggi è sporca come non mai. Bisogna incrementare la differenziata con premi concreti per le strade e i quartieri più virtuosi, che potranno risparmiare sulla tariffa rifiuti».
Quale è la sua priorità per il Lazio?
«La casa è uno dei punti essenziali del programma. è il momento di realizzare 100 mila alloggi, come nel piano di Fanfani nel 1957».
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Il Messaggero