Jean-Léonard Touadi, candidato governatore della Civica popolare di Beatrice Lorenzin. Perché nel Lazio, a differenza delle Politiche nazionali, correte fuori dal...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Civica popolare si colloca in maniera consapevole dentro il centrosinistra, in continuità con l'azione di governo di cui la ministra Lorenzin ha fatto parte. Ma nel Lazio Zingaretti ha escluso Beatrice e la sua forza centrista dalla coalizione».
In queste elezioni lei si schiera contro quel Pd di cui è stato anche deputato.
«Sono stato capolista del Pd alle Regionali di 5 anni fa, ma non si è mai aperto un dibattito sulla mia mancata elezione. Non ho più ricevuto una telefonata dal Pd».
Come pensa di agire sulla sanità?
«Nel Lazio la sanità ha avuto vicende travagliate e un lungo commissariamento, con forte impatto sui cittadini. Si è fatta una strada importante, con un risanamento dei conti reso possibile da questo governo e da questa ministra in particolare. Sulle liste d'attesa va reso tracciabile tutto l'iter di prenotazione al Cup, con l'obbligo di richiamare il cittadino. Quindi bisogna potenziare i servizi territoriali di assistenza».
Lei è stato preso di mira da attacchi razzisti sul web. Rispetto a quando lei era assessore in Campidoglio, dieci anni fa, ritiene che a Roma il razzismo sia aumentato?
«Direi che è aumentata la paura. L'imprenditoria della paura ha raggiunto risultati importanti, a forza di soffiare sul fuoco su un Paese per sua natura aperto. Nel nostro corpo sociale è in corso un mutamento che dobbiamo capire, con una sana integrazione. I quartieri non vanno abbandonati, la politica deve fare da cuscinetto».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero