La Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, ha eseguito un decreto di sequestro beni, per un valore complessivo...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dalle indagini di entrambi gli uffici di polizia, era emerso che Morgante agiva quale rappresentante e collettore di risorse economiche di cosche, operative sul territorio di Reggio Calabria, coinvolte in lucrose attività delittuose a sfondo finanziario gestite in Lombardia e segnatamente nel cosidetto «Locale» di Desio (MB), dalla cosca di 'ndrangheta allora capeggiata da Giuseppe Pensabene. Il ruolo di Morgante era quello di finanziatore e, quindi, compartecipe delle iniziative illecite perpetrate dalla consorteria milanese su quel territorio, soprattutto di natura usuraia.
Per questi fatti, nel giugno 2015, Morgante è stato condannato, in primo grado, dal Gup di Milano, per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, a 6 anni e 10 mesi di reclusione, con la confisca di numerosi beni. La sentenza, nel luglio 2016, è stata confermata dalla Corte di Appello di Milano. Con il provvedimento di oggi, il Tribunale - Sez. Misure di Prevenzione - di Reggio Calabria, riconoscendo la sua pericolosità sociale (in quanto gravemente indiziato di appartenere alla 'ndrangheta e poiché dedito alla commissione di reati contro il patrimonio sin dalla fine degli anni '90), nonché confermando l'esito degli accertamenti patrimoniali eseguiti dalla Dia reggina nei confronti di Morgante, ha disposto il sequestro di: 4 società operanti nel settore edilizio e del commercio all'ingrosso e dettaglio di articoli per impianti idro-termo-sanitari; 26 immobili, tra beni personali e aziendali, siti a Reggio Calabria e Villa San Giovanni; un'autovettura e numerosi conti correnti personali ed aziendali, polizze e dossier titoli (per un valore di circa 2,6 milioni di euro). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero