Caso Regeni, la procura: «Missione al Cairo il 15 maggio»

I genitori di Giulio Regeni
Il 15 maggio prossimo al Cairo inizieranno, alla presenza degli inquirenti italiani, le operazioni di recupero delle registrazioni delle videocamere di sorveglianza della...

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Il 15 maggio prossimo al Cairo inizieranno, alla presenza degli inquirenti italiani, le operazioni di recupero delle registrazioni delle videocamere di sorveglianza della metropolitana de il Cairo nell'ambito dell'inchiesta sul sequestro e omicidio di Giulio Regeni avvenuto nel 2016. È quanto si apprende da un comunicato congiunto della Procura di Roma e della Procura Generale della Repubblica Araba d'Egitto.


L'accordo sull'attività istruttoria da svolgere è stato raggiunto nel corso di un colloquio telefonico avvenuto ieri tra il giudice Nabeel Sadek, procuratore Generale della Repubblica Araba d'Egitto, e il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, durante il quale si è fatto il punto sugli sviluppi delle indagini «al fine di pervenire a risultati definitivi sull'uccisione Regeni. - »La delegazione italiana, guidata dal sostituto procuratore Sergio Colaiocco - è detto in una nota - sarà composta da esperti tecnici italiani che assisteranno alle operazioni di recupero« delle immagini».

Nel corso del colloquio telefonico «il procuratore Sadek ha voluto rappresentare a Pignatone che, al termine dell'attività dei tecnici, una copia di quanto recuperato sarà consegnata alla Procura di Roma». «L'auspicio comune e che detta attività - prosegue la nota congiunta - permetta di fare passi avanti decisivi verso la verità dei fatti e l'individuazione dei colpevoli». Il Procuratore Generale egiziano ha, poi, riferito, sempre nello stessa telefonata, delle attività investigative che la Procura Generale egiziana sta attualmente compiendo sulla base dell'informativa italiana consegnatale a dicembre scorso, i cui esiti saranno oggetto di un nuovo incontro tra i due uffici che avverrà entro la fine del mese di giugno prossimo. «I due uffici hanno, infine, rinnovato il loro impegno a continuare la collaborazione giudiziaria in modo sempre più stretto anche grazie al ruolo svolto dagli ambasciatori egiziano e italiano», conclude la nota.
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Il Messaggero