L'Italia e l'Europa devono aumentare la pressione sull'Egitto per avere un'indagine trasparente sulla morte di Giulio Regeni. E per farlo gli stati membri devono...
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«Noi anche oggi - ha aggiunto la madre di Giulio Regeni - siamo genitori erranti nelle istituzioni per chiedere verità.
«Vogliamo ringraziare il Parlamento europeo - ha detto quindi il marito, Claudio Regeni - per l'approvazione della risoluzione: ora è importante che l'Egitto senta una forte pressione dall'Europa e da tutti i suoi stati membri pur di ottenere una investigazione trasparente. Chiedo che gli stati membri richiamino i propri ambasciatori, dichiarino l'Egitto un Paese non sicuro, sospendano gli accordi sull'invio di armi, di interforze per lo spionaggio o la repressione interna, sospendano gli accordi economici, facciano un monitoraggio dei processi contro attivisti, militanti avvocati e giornalisti che si battono per la libertà in Egitto e offrano protezione e collaborazione, anche con l'offerta di visti, a chi può offrire notizie alla procura di Roma».
Paola Regeni: «Nuovo ambasciatore in Egitto stia a casa». «Confermo la nostra richiesta al governo italiano di mantenere il richiamo del nostro ambasciatore: Cantini resti a casa. Ma l'importante è spiegare all'opinione pubblica il perché e cosa sta accadendo in Egitto», ha quindi precisato all'Ansa Paola Regeni, al termine del suo intervento alla Commissione diritti umani del parlamento europeo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero