Regeni, il dl missioni diventa legge: la Camera conferma blocco pezzi F16 all'Egitto

Regeni, il dl missioni diventa legge: la Camera conferma blocco pezzi F16 all'Egitto
Il Parlamento approva definitivamente, con il sì della Camera previsto in tarda serata, il decreto che rifinanzia le missioni militari all'estero. Ma ad infiammare...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il Parlamento approva definitivamente, con il sì della Camera previsto in tarda serata, il decreto che rifinanzia le missioni militari all'estero. Ma ad infiammare l'Aula è la vicenda di Giulio Regeni e i rapporti con l'Egitto, con la conferma del comma che blocca la cessione al Cairo di pezzi di ricambio per i caccia F16. L'Egitto sta quindi studiando la possibilità di prendere contromisure analoghe sulla cooperazione con l'Italia, come si legge in una nota del ministero degli esteri egiziano. 


Il decreto rifinanzia una serie di missioni all'estero, da quelle storiche in Bosnia o in Afghanistan, sino a quelle più recenti come il pattugliamento del Mediterraneo per contrastare il terrorismo e le forniture di armamenti all'Isis via mare. Nel provvedimento viene anche prorogato al 31 dicembre del 2016 l'impiego di militari nelle strade per assicurare la sicurezza durante il Giubileo della Misericordia. Tra le novità rispetto al passato c'è da sottolineare il finanziamento (circa mezzo milione) dell'addestramento della Guardia costiera libica, che dovrebbe contrastare i traffici di esseri umani, Per quanto riguarda l'Iraq, dove i soldati italiani sono impiegati nella difesa della diga di Mosul, vi saranno dei fondi (17,5 milioni) per gli aiuti umanitari in favore della popolazione civile, e armi leggere in dotazione alla polizia irachena per un valore di 117.000 euro. Il dibattito si è animato però davvero solo quando si è giunti al blocco delle forniture all'Egitto di pezzi di ricambio per i caccia F16.


Il blocco era stato inserito nel decreto in Senato ed era chiaramente una, seppur piccola, ritorsione verso Il Cairo per le reticenze nell'individuazione dei colpevoli dell'uccisione di Giulio Regeni. Alla Camera hanno presentato un emendamento per sbloccare le forniture Fi, Lega e Fdi. Elio Vito ha definito «un grave errore» questa ritorsione, perché essa «danneggia» gli interessi italiani al Cairo quando ancora non è accertato che il governo del generale Sissi sia responsabile. Ha difeso invece la scelta il relatore al decreto, Andrea Causin (Ap), mentre SI, con Erasmo Palazzotto, ha chiesto di bloccare la vendita di tutte le armi all'Egitto, accusato di essere «un regime come quello di Pinochet». Alla fine l'emendamento è stato bocciato con 308 «no», 29 sì e 3 astenuti. Infatti oltre alla maggioranza anche M5s e Si si sono opposti.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero