Recep Tayyip Erdogan diventa 'super-presidentè, ma la Turchia resta spaccata in due. Come previsto dai sondaggi, il cruciale referendum costituzionale che blinda il...
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«La Turchia ha preso una decisione storica di cambiamento e trasformazione» che «tutti devono rispettare, compresi i Paesi che sono nostri alleati», ha commentato il presidente Erdogan nel primo discorso dopo la vittoria. «Abbiamo ancora molto da fare insieme, continueremo ad andare avanti per la nostra strada.
A decidere la vittoria di Erdogan è stato ancora una volta lo zoccolo duro dei suoi sostenitori nell'Anatolia profonda, islamica e tradizionalista, mentre deludente è apparso l'apporto dei nazionalisti del Mhp, a loro volta spaccati sulla scelta referendaria. Al presidente hanno voltato le spalle le grandi metropoli, dove il suo Akp governa da più di vent'anni. A Istanbul e nella capitale Ankara il 'nò è sopra il 51%, mentre a Smirne, terza città del Paese e storica roccaforte laica, sfiora il 70%. Anche i curdi, duramente colpiti dalla repressione prima e dopo il fallito golpe della scorsa estate, si sono espressi in maggioranza contro Erdogan. Che però, ancora una volta, l'ha spuntata sulla linea del traguardo. Alta la partecipazione al voto, come da tradizione in Turchia. L'affluenza finale è dell'84%, mentre fa il record l'affluenza all'estero, superando il 45%.
Con gli emigrati, la retorica nazionalista anti-Ue ha funzionato. Il 'sì' all'estero sfiora il 60%, va anche oltre in Germania e Olanda. Il popolo di Erdogan festeggia in piazza e con i suoi leader. «Questa è una nuova pagina nella storia della nostra democrazia, il risultato verrà usato per garantire la pace e la stabilità della Turchia», ha detto ai sostenitori accalcati sotto la pioggia il premier Binali Yildirim che, salvo crisi di governo, sarà l'ultimo della storia turca, fino all'entrata in vigore del nuovo sistema presidenziale nel 2019. «D'ora in poi, c'è una nuova Turchia», ha esultato il ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu. In tarda serata, anche un discorso di Erdogan. Di «successo molto importante» ha parlato poi il leader nazionalista Devlet Bahceli. Il referendum non lascia spazio a mezze misure, ma da stasera la Turchia appare ancora più divisa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero