Due giovani sono stati arrestati dalla squadra mobile di Ravenna, in seguito alle indagini coordinate dal sostituto procuratore Angela Scorza, su una violenza di gruppo a una...
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Secondo quanto da lei stessa riferito agli agenti, la ragazza aveva trascorso la serata in un locale pubblico a Ravenna con alcuni amici e conoscenti, compresi gli indagati, e, dopo aver bevuto degli alcolici, sarebbe caduta in uno stato confusionale tanto da non ricordare quasi niente del resto della serata. Alcuni componenti del gruppo - tra cui sempre i due arrestati - l'avrebbero poi portata via dal locale e condotta in un appartamento, dove la ragazza si sarebbe sentita male, vomitando distesa su un divano, e venendo poi sottoposta a una doccia fredda e adagiata sul pavimento del bagno.
Solo il giorno dopo, parlando con una amica presente, aveva saputo di aver subito il rapporto sessuale, filmato col telefonino dall'altro giovane. Il cellulare è stato sequestrato: all'interno sono stati rinvenuti spezzoni di videoriprese dove traspare il chiaro impedimento della vittima. Martedì scorso è arrivato il primo arresto, su fermo disposto dal pm, ieri il secondo, su provvedimento diposto dal gip Rossella Materia. Entrambi i giovani si trovano ora in carcere, mentre le indagini continuano per verificare anche l'eventuale responsabilità delle altre persone presenti durante la vicenda.
La vittima era inconsapevole di essere filmata, mentre chi la stava violentando «a più riprese si voltava compiaciuto e sorridente» verso la registrazione video, fatta con uno cellulare. Prima della violenza alla vittima viene gettata addosso dell'acqua fredda per "svegliarla". Nella ripresa si vede lei rannicchiata nel piatto doccia, con solo la biancheria intima, mentre il romeno che poi l'avrebbe stuprata la spruzza con un tubo flessibile. Si sente una voce di donna che dice «poverina». È quanto emerge nell'ordinanza di custodia in carcere per violenza di gruppo emessa dal Gip di Ravenna, Rossella Materia.
Scrive il Gip che non ci sono dubbi sul fatto che la vittima fosse in condizioni di inferiorità fisica e psichica, «talmente ubriaca che non stava in piedi e avevano dovuto prenderla in braccio per farla uscire dal locale, continuava a vomitare» e «avevano dovuto farle una doccia gelata per cercare di svegliarla e ciò nonostante era ancora sonnolente e inerme sul divano». Né, sottolinea ancora il Gip, ci sono dubbi sul fatto che l'africano «fosse consapevole di tale stato di incapacità», avendo assistito a tutti i tentativi di rianimarla e anzi avendoli in parte filmati, e «della conseguente strumentalizzazione della stessa per il soddisfacimento sessuale» del romeno.
Nell'ordinare la custodia cautelare in carcere per il senegalese che filmò una violenza sessuale, il Gip evidenzia la «facilità e la leggerezza con cui furono commessi i fatti, a fronte dell'assoluta gravità e viltà degli stessi, commessi in danno di una ragazza appena diciottenne e che versava in condizioni di palese malessere».
Il Messaggero