E' il più giovane prigioniero politico del Marocco. Ad appena diciassette anni, Mister Crazy, come si faceva chiamare quando spopolava su You Tube con le su e canzoni, è...
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Othman-Mister Crazy è ora in attesa di giudizio. Il giudice istruttore lo ha accusato di "alterazione delle parole dell'inno nazionale", di divulgazione di "parole immorali", "incitamento al consumo di droga", e "affronto alle istituzioni" per tre clip che il ragazzo ha diffuso su You Tube, e diventate molto popolari. Un cameraman e un attore che compariva in uno dei suoi video sono stati entrambi arrestati con Othman e poi rilasciati.
Il ragazzino si trova in carcere da agosto. Racconta la madre, Nzha Ait Addi, che suo figlio «non smette di piangere» e non riesce a farsi una ragione del suo arresto. Intorno al giovane rapper si sta lentamente formando un movimento d'opinione che ne chiede la scarcerazione, da Marocco alla Francia. Il suo principale difensore è un altro rapper, di 26 anni, Mouad Belghawat, finito recentemente in carcere per gli stessi motivi e da poco rilasciato: «Descrivendo la nostra società con totale onestà - ha scritto Belghawat in un intervento sul sito di Al Jazeera - il rap "di resistenza" gioca un ruolo importante, aprendo spazio alle critiche e proponendo alla gente un'alternativa». Dalla primavera araba c'è stato un aumento del numero dei rapper, ma «lo Stato castiga la critica con maggiore durezza». Anche la radio pubblica francese, France Inter, ha iniziato ad occuparsi del caso del baby rapper in carcere. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero