La giovane era riversa a terra, in stato di choc, con una ferita al ginocchio e numerose ecchimosi sul viso. E' stata rapinata, picchiata e violentata da un 26enne di...
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Dopo aver frugato nella sua borsetta impossessandosi di poche decine di euro, ha costretto la 17enne a bere da una bottiglia di whisky al fine di vincerne la strenua resistenza e poi ha iniziato a colpirla ripetutamente e a violentarla. Ultimata la violenza, la ragazza è riuscita ad allontanarsi seguita dall’aggressore. Dopo avere chiesto aiuto ad alcuni passanti, la giovane è salita su un autobus, allontanandosi dalla zona e a quel punto è stata soccorsa e ricoverata all'ospedale Burlo Garofolo. L'aggressore è stato rintracciato a poca distanza dal luogo della violenza da una pattuglia in servizio investigativo del Commissariato di Opicina ed è stato arrestato. Si tratta di Govand Mekail, 26enne iracheno, con precedenti di polizia per rapina impropria e maltrattamenti in famiglia. Ora si trova al carcere del Coroneo. La vittima, al momento ancora sotto shock, presenta tumefazioni ed ecchimosi in varie parti del corpo, nonché segni di morsi a dimostrazione della brutalità con la quale è stata aggredita.
REAZIONI «La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma risulta socialmente e moralmente ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro Paese». Lo afferma la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, commentando il tentativo di stupro «In casi come questi riesco a capire il senso di rigetto che si può provare verso individui che commettono crimini così sordidi. Sono convinta che l'obbligo dell'accoglienza umanitaria non possa essere disgiunto da un altrettanto obbligatorio senso di giustizia, da esercitare contro chi rompe un patto di accoglienza. Per quanto mi riguarda, gesti come questo devono prevedere l'espulsione dal nostro Paese, ovviamente dopo assolta la pena. Se c'è un problema di legislazione carente in merito bisogna rimediare».
(E.B.)
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Il Messaggero