Rai, domani la prima prova del concorso per la selezione di cento giornalisti

Rai, domani la prima prova del concorso per la selezione di cento giornalisti
Finalmente il giorno è arrivato. Circa cinquemila persone domani mattina affolleranno la Fiera di Perugia a Bastia Umbra per la prima prova del concorso per l'assunzione a...

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Finalmente il giorno è arrivato. Circa cinquemila persone domani mattina affolleranno la Fiera di Perugia a Bastia Umbra per la prima prova del concorso per l'assunzione a tempo determinato di 100 giornalisti professionisti alla Rai.




Si tratterà di quesiti a risposta multipla che, presumibilmente, verteranno su cultura generale, diritto web e lingua inglese. Secondo quanto scritto su Facebook dal presidente dell'Ordine dei Giornalisti Enzo Iacopino, ai candidati saranno posti cento quesiti con quattro possibili risposte. Il tempo per svolgere l'esame sarà di 75 minuti, le risposte non date varranno zero punti mentre quelle sbagliate comporteranno una penalizzazione di 0,50 punti.



Da questa prima prova saranno selezionati 400 giornalisti, che dovranno poi confrontarsi, a partire dal 9 luglio, con una seconda prova che si svolgerà a Saxa Rubra davanti alla commissione d'esame, presieduta da Ferruccio de Bortoli e composta da altri sei giornalisti Rai.



Il maxi-concorso arriva così dopo oltre un anno di attesa e una feroce polemica, nata e cresciuta sul web, soprattutto a proposito dei tempi di convocazione (i candidati hanno avuto un preavviso di soli 21 giorni) e della scelta del luogo, per molti difficilmente raggiungibile.



In particolar modo è stato proprio Iacopino a farsi portavoce, tramite i social network, della protesta dei candidati: «Una vergogna; una intollerabile vergogna - ha scritto su Facebook -. La Rai aveva indetto questo concorso fissando termini per la presentazione delle domande ad aprile 2014. Da allora un trionfo di silenzi. Oggi, 9 giugno 2015, i 4.982 colleghi hanno ricevuto una mail con la convocazione. Ventidue giorni di preavviso dopo un arrogante silenzio durato 13 mesi e più. E' stata inutile, in questi mesi, ogni richiesta di chiarimento o di semplice informazione. E’ stata fatta una gara senza preoccuparsi minimamente dei problemi dei partecipanti. Non era difficile né impossibile inserire nel bando condizioni che li tutelassero. Una convocazione con tempi così ristretti, in un luogo che non è facilissimo da raggiungere (pensate a chi parte da Palermo o da Trento o da dove volete voi che non sia Perugia e dintorni) comporterà con certezza molte rinunce. Ho già investito della questione il presidente della commissione di Vigilanza, Roberto Fico. Ma credo che il governo non possa stare in silenzio mentre si passa sopra i sogni e le speranze di migliaia di giornalisti. E annoterò, per arricchire il lungo registro di mille significative complicità, i silenzi davanti ad una decisione che trovo, ripeto, vergognosa».



Iacopino ha poi iniziato, nei giorni successivi, a raccogliere le testimonianze, le opinioni e le proteste di molti giornalisti



Il segretario dell'Usigrai, Vittorio Di Trapani, ha risposto che «Pur consapevole del parziale disagio creato ai candidati per la logistica e il preavviso di venti giorni, comunque determinato dalla natura giuridica della Rai, che la costringe anche per queste cose a fare bandi di gara, non vorrei che si perdesse di vista la vera notizia: la selezione pubblica per l'accesso in Rai. In un mercato editoriale asfittico in cui sono all'ordine del giorno prepensionamenti, cassaintegrazioni e licenziamenti, c'è un'azienda, come il servizio pubblico, che programma assunzioni. E lo fa con una selezione pubblica quindi in maniera trasparente e meritocratica, così come da sempre chiesto dall'Usigrai». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero