Raggi inaugura mostra su leggi antisemite, teme che l'intolleranza possa ancora far capolino

Raggi inaugura mostra su leggi antisemite, teme che l'intolleranza possa ancora far capolino
Roma - Ci sono le pagelle dei bambini ebrei che dopo il 1938 non hanno più potuto frequentare la scuola, ci sono i libri pubblicati in quel periodo con le tesi della razza...

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Roma - Ci sono le pagelle dei bambini ebrei che dopo il 1938 non hanno più potuto frequentare la scuola, ci sono i libri pubblicati in quel periodo con le tesi della razza italica approvate dal fascismo, ci sono documenti, fotografie ingiallite, denuncie alla questura, oggetti che attestano l'abominio subìto dalla comunità ebraica. La mostra sulle leggi del 1938 inaugurata ieri al Musei Ebraico, proprio sotto la sinagoga, ha un enorme valore simbolico. La sindaca di Roma, Virginia Raggi ascolta le spiegazioni di Ruth Dureghello, accompagnata dalla sottosegretaria della Lega, Lucia Bergonzoni. Una signora, al termine della inaugrazione, si avvicina alla Raggi per chiederle se non sia preoccupata per quello che sta accadendo ed è sotto gli occhi di tutti, un elevato tasso di intolleranza e di razzismo e se non tema che possa accadere ancora quello che è già accaduto in passato. «Si lo temo, lo temo anche io» sussurra. Poi spiega del lavoro che si sta facendo nelle scuole per educare, fare capire, aiutare a dare ai ragazzi tutti gli elementi necessari per non cadere nella trappola dell'odio.


Eppure il tasso di antisemitismo è piuttosto alto anche a Roma. La presidente della comunità ebraica, Ruth Dureghello conferma l'attività che stanno facendo assieme al Campidoglio senza omettere la presenza di rigurgiti antisemiti, una corrente carsica che non sembra fermarsi. “Vogliamo insegnare alle nuove generazioni che non hanno esperienza diretta del fascismo e dalla Shoah che il pericolo è sempre dietro l'angolo”. In Europa da tempo soffia un vento ostile, le comunità ebraiche francese, austriaca e tedesca ne hanno parlato più volte apertamente. Il rabbino capo di Roma, preferisce non fare commenti sull'Italia. Si limita a dire «non voglio fare politica».    Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero