Prima che i giudici si ritirassero in camera di consiglio, l'ex primario di chirurgia toracica della casa di cura Santa Rita di Milano, Pier Paolo Brega Massone, è...
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Processo che, invece, si è concluso con una assoluzione con la formula «perchè il fatto non costituisce reato» per un medico della sua equipe, Marco Pansera, condannato in primo grado a 26 anni e 2 mesi di carcere. E con una riduzione della pena, da 30 anni a 25 anni, per l'ex braccio destro di Brega Massone, il chirurgo Fabio Presicci. L'ex primario ha assistito impassibile alla lettura della sentenza. Poi ha abbracciato la moglie, Barbara, in lacrime, ed è stato portato nel carcere di Opera, dove è detenuto. Hanno esultato, invece, i parenti di Pansera, che si sono stretti attorno al medico assolto dall'accusa di omicidio. Il 9 aprile 2014 Brega Massone - a cui sono già stati inflitti in via definitiva 15 anni e mezzo di carcere per truffa e per un'ottantina casi di lesioni nel primo filone processuale scaturito dall'inchiesta dei pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano - era stato condannato al carcere a vita con isolamento diurno per 3 anni (oggi ridotti a un anno e sei mesi). L'ex primario avrebbe ucciso Giuseppina Vailati, 82 anni, Maria Luisa Scocchetti, 65 anni, Gustavo Dalto, 89 anni, e Antonio Schiavo, 85 anni. Tutti anziani portati, secondo l'accusa, in sala operatoria senza alcuna giustificazione clinica per interventi «inutili» effettuati al solo fine di «monetizzare» i rimborsi del sistema sanitario nazionale per la clinica convenzionata.
Presicci è stato condannato per la morte di Schiavo e Vailati. Mentre a Pansera, che ha lavorato nell'equipe di Brega per un breve periodo, è stata contestato solo il decesso di Scocchetti. Nel processo d'appello i giudici hanno accolto, in sostanza, le richieste del sostituto pg di Milano Massimo Alfredo Gaballo, che oltre alla conferma dell'ergastolo per Brega Massone e una riduzione della pena a 21 anni e 4 mesi per Presicci aveva proposto l'assoluzione di Pansera, ridimensionando il suo ruolo in una vicenda che provocò indignazione e polemiche. Il collegio Corte d'Assise d'appello di Milano ha emesso infine una sentenza di non doversi procedere nei confronti di altri cinque imputati, figure di secondo piano nella vicenda, tra cui infermieri, anestesisti e l'ex responsabile del reparto di riabilitazione, Renato Scarponi.
Sono infatti prescritti i reati di lesioni volontarie, falso e truffa contestati a vario titolo. «Siamo sconcertati per la condanna all'ergastolo e faremo ricorso in Cassazione», ha spiegato l'avvocato Titta Madia, difensore di Brega Massone assieme all'avvocato Luigi Fornari.
Il Messaggero