Quarto, il sindaco Capuozzo all'Antimafia: «Sette mesi mi sono sembrati 7 anni»

Roberto Fico, Rosa Capuozzo e Luigi Di Maio
«Sette mesi sono sembrati 7 anni, dal giorno del mio insediamento. Le pressioni di De Robbio sono arrivate subito: doveva farmi incontrare degli imprenditori»: sono le...

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«Sette mesi sono sembrati 7 anni, dal giorno del mio insediamento. Le pressioni di De Robbio sono arrivate subito: doveva farmi incontrare degli imprenditori»: sono le prime parole del sindaco di Quarto Rosa Capuozzo in Antimafia riferendosi alla gestione dello stadio. «La mia linea politica è stata sempre chiara nessun assessore doveva essere legato al territorio», ha proseguito. «In una altra occasione ho avuto l'impressione di poterlo denunciare», ha detto poi il sindaco, riferendosi sempre a De Robbio e alle pressioni per il suo abuso edilizio.


«Gli ho chiesto di parlarmi nel mio studio e di rispiegarmi quel che voleva dirmi, ma non è più salito». L'episodio è di fine novembre. Il sindaco dice che allora si «preparava al rimpasto di giunta» e che De Robbio voleva poter dire la sua sul rimpasto.


«Solo al momento delle intercettazioni ho capito tutto. Ho rischiato, aprendo lo stadio da sola. Non ho capito che dietro le pressioni degli imprenditori privati ci fosse tutto questo». «Io allora dissi: domani mi dimetto, non voglio lavorare con una persona del genere». A quel punto arrivò l'elspusione di Giovannni De Robbio«, ha proseguito.

«Io non mi sentivo minacciata dal De Robbio, mi sembrava un guascone, esibizionista, cercava di prevaricare, questo sì. Per me era gravissimo che mi si volesse fare incontrare degli imprenditori per lo stadio, ed ho chiesto l'espulsione ma questo non è avvenuto e questo avveniva già in luglio». «Per il direttorio non c'erano motivazioni per l'espulsione», ha aggiunto. In novembre il sindaco ha detto di aver richiesto nuovamente l'espulsione «vengo ascoltata ma non viene fatta».


«Sulla questione della casa all'inizio mi sentivo tranquilla. Era una cosa di cui non mi ero occupata io e non c'erano né i termini della minaccia né la possibilità di denunciare De Robbio». Così il sindaco riferendosi alle foto aeree della sua casa, che, in maniera amichevole De Robbio le aveva mostrato. Ma Quando De Robbio propose di «mettere a posto le cose, sulla casa, grazie ad un falso di un tecnico» compiacente,«ho portato la questione all'attenzione dei carabinieri». «A de Robbio rispondo che non ho bisogno di nessun aiuto. Lo invito però sopra per capire bene e per registrare le sue parole. Io volevo capire perchè. Per me ora lui era ora denunciabile. Ma lui non è venuto in ufficio».


«La mia linea è sempre stata: nessun assessore legato al territorio. Quando dico persone lontane dal territorio, voglio dire che ho cercato di evitare che controllore e controllato si conoscessero in un territorio così piccolo, in cui tutti si conoscono». Capuozzo in Antimafia, che ha fatto intendere che questo è stato uno dei motivi di scontro con l'ex consigliere Giuseppe De Robbio ma anche con l'ex candidato sindaco M5S Francesco Romano. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero