Scontro treni in Puglia, Delrio: «Stanzieremo 1,8 miliardi per le reti regionali»

«Il governo ha deciso di stanziare ulteriori 1,8 miliardi di investimenti per le reti regionali non di competenza nazionale. È quanto ha annunciato, in sintesi, il...

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«Il governo ha deciso di stanziare ulteriori 1,8 miliardi di investimenti per le reti regionali non di competenza nazionale. È quanto ha annunciato, in sintesi, il ministro dei Trasporti Graziano Delrio durante l'informativa urgente alla Camera dopo il disastro ferroviario di ieri in Puglia. «Il contratto di programma - ha sottolineato - prevede 9 miliardi di euro di cui ben 4,5 per tecnologie per la sicurezza, di cui una parte consistente per le reti a carattere regionale». Sono quindi, secondo il ministro, «profondamente strumentali e sbagliate» le affermazioni che indicavano in prevalentemente destinati al Nord gli investimenti.


«Purtroppo in questo Paese non è mai stata fatta la cura del ferro, quando bisogna tenere conto che ci sono oltre 5 milioni di persone che lavorano e si spostano per motivi di studio studio su linee regionali, ma con questo Governo c'è stata un'inversione di tendenza netta rispetto al passato ed abbiamo destinato diversi miliardi al trasporto ferroviario regionale - ha aggiunto il ministro - Vogliamo garantire pieno sviluppo e piena sicurezza al trasporto dei pendolari gestito dalle Regioni. Vogliamo mettere in sicurezza queste linee. Siamo sempre disponibili a continuare a forzare sul tema della sicurezza e sull'investimento in tecnologia e nel rinnovo del parco rotabile. Vogliamo servizi all'altezza del grande Paese quale siamo».

«Ferrotramviaria - ha sottolineato - è una delle società migliori del panorama italiano in termini di efficienza ed efficacia del servizio offerto, di livello professionale degli addetti e di interventi di ammodernamento e miglioramento eseguiti. Purtroppo - ha rilevato - un sistema come quello del controllo telefonico che lascia interamente all'uomo la possibilità di intervento è oggi considerato maggiormente a rischio, anche se utilizzato su tratte compatibili con il sistema stesso». 

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Il Messaggero