Con 15 miliardi già ipotecati per cancellare gli aumenti di Iva e accise altrimenti pronti a scattare, i margini di manovra per il governo in vista della legge di bilancio...
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La dotazione finanziaria che si era attestata sui 2 miliardi potrebbe essere ridotta fino a circa 1,5. A farne le spese sarebbe il provvedimento in favore dei cosidetti “precoci”: l’abbuono contributivo di 3 mesi per ogni anno lavorato prima dei 18 alla fine potrebbe essere limitato a coloro che hanno iniziato a lavorare veramente presto, ovvero prima dei 16. Solo per questa platea più ridotta, se prevarrà questa impostazione, sarà possibile andare di fatto in pensione con 41 anni e 10 mesi di contributi, invece dei 42 e 10 mesi previsti per gli uomini dalle regole in vigore. Verranno comunque confermate le altre misure: prestito pensionistico (difficile l’estensione oltre 1.500 euro lordi d reddito della formula completamente “gratuita” riservata alle categorie protette) incremento dell’attuale “quattordicesima” (sia dell’importo che della platea) aumento della no tax area per i pensionati, benefici per i lavoratori impegnati in mansioni “usuranti”. Resta da vedere quale veste avrà l’intesa con le parti sociali, che poi confluirà nella legge di bilancio o forse, almeno in parte, in un provvedimento ad hoc.
IL SUPER-AMMORTAMENTO Un altro ampio capitolo della manovra è quello dedicato alla produttività. Ne fa parte il potenziamento della detassazione riservata ai lavoratori che percepiscono una quota di stipendio come premio per il raggiungimento di determinati obiettivi. Questa somma è tassata al 10 per cento invece che alla normale e più alta aliquota Irpef, per un importo fino a 2.000 euro (che diventano 2.500 in caso di accordi aziendali). L’obiettivo è raddoppiare la soglia portandola fino a 4-5.000 ed anche elevare il limite entro il quale i dipendenti possono fruire del beneficio (oggi è fissato a 40.000 euro).
Un’altra norma già in vigore che verrà ampliata è il cosiddetto super-ammortamento, ovvero la possibilità per le aziende di considerare in bilancio - ai fini del vantaggio fiscale, il 140 per cento del bene di investimento.
Il Messaggero