Produttività, bonus verso raddoppio: margini stretti per la manovra

Produttività, bonus verso raddoppio: margini stretti per la manovra
Con 15 miliardi già ipotecati per cancellare gli aumenti di Iva e accise altrimenti pronti a scattare, i margini di manovra per il governo in vista della legge di bilancio...

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Con 15 miliardi già ipotecati per cancellare gli aumenti di Iva e accise altrimenti pronti a scattare, i margini di manovra per il governo in vista della legge di bilancio sono stretti. L’ammontare complessivo della manovra potrebbe arrivare al massimo a 23-24 miliardi, ma è una cifra comunque impegnativa, visto che solo poco più della metà potrà essere ricavata dall’ampliamento del deficit tendenziale per il 2017. In questo contesto è inevitabile fare delle scelte, vista la volontà più volte ribadita dal ministro Padoan di concentrare le risorse su poche misure il più possibili efficaci. Una delle scelte da fare riguarda il delicato capitolo della previdenza, sul quale è previsto - domani pomeriggio - l’incontro conclusivo con i sindacati.


La dotazione finanziaria che si era attestata sui 2 miliardi potrebbe essere ridotta fino a circa 1,5. A farne le spese sarebbe il provvedimento in favore dei cosidetti “precoci”: l’abbuono contributivo di 3 mesi per ogni anno lavorato prima dei 18 alla fine potrebbe essere limitato a coloro che hanno iniziato a lavorare veramente presto, ovvero prima dei 16. Solo per questa platea più ridotta, se prevarrà questa impostazione, sarà possibile andare di fatto in pensione con 41 anni e 10 mesi di contributi, invece dei 42 e 10 mesi previsti per gli uomini dalle regole in vigore. Verranno comunque confermate le altre misure: prestito pensionistico (difficile l’estensione oltre 1.500 euro lordi d reddito della formula completamente “gratuita” riservata alle categorie protette) incremento dell’attuale “quattordicesima” (sia dell’importo che della platea) aumento della no tax area per i pensionati, benefici per i lavoratori impegnati in mansioni “usuranti”. Resta da vedere quale veste avrà l’intesa con le parti sociali, che poi confluirà nella legge di bilancio o forse, almeno in parte, in un provvedimento ad hoc.

IL SUPER-AMMORTAMENTO Un altro ampio capitolo della manovra è quello dedicato alla produttività. Ne fa parte il potenziamento della detassazione riservata ai lavoratori che percepiscono una quota di stipendio come premio per il raggiungimento di determinati obiettivi. Questa somma è tassata al 10 per cento invece che alla normale e più alta aliquota Irpef, per un importo fino a 2.000 euro (che diventano 2.500 in caso di accordi aziendali). L’obiettivo è raddoppiare la soglia portandola fino a 4-5.000 ed anche elevare il limite entro il quale i dipendenti possono fruire del beneficio (oggi è fissato a 40.000 euro).


Un’altra norma già in vigore che verrà ampliata è il cosiddetto super-ammortamento, ovvero la possibilità per le aziende di considerare in bilancio - ai fini del vantaggio fiscale, il 140 per cento del bene di investimento. La percentuale salirà al 250 per cento nel caso in cui gli investimenti riguardano l’innovazione in linea con il piano Industria 4.0, scenderà però al 120 per gli autoveicoli. Quanto all’attuale decontribuzione, i cui effetti in termini di nuove assunzioni si sono già affievoliti, un’eventuale ulteriore proroga potrebbe riguardare solo categorie specifiche come giovani o lavoratori del Sud.
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Il Messaggero