Primo maggio, i sindacati ricordano le vittime di Portella della Ginestra. Camusso: «Rilanciare il lavoro»

Primo maggio, i sindacati ricordano le vittime di Portella della Ginestra. Camusso: «Rilanciare il lavoro»
Il corteo dei sindacati per la celebrazione nazionale della festa del lavoro è arrivato sulla spianata di Portella della Ginestra. I segretari nazionali di Cgil Cisl e Uil,...

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Il corteo dei sindacati per la celebrazione nazionale della festa del lavoro è arrivato sulla spianata di Portella della Ginestra. I segretari nazionali di Cgil Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo stanno portando una corona di alloro al Sasso di Barbato che commemora la strage che 70 anni fa uccise 11 persone ferendone decine, proprio nel giorno dei festeggiamenti per il 1 maggio. Secondo i sindacati i partecipanti sono 10 mila.


Sulla strage di Portella della Ginestra di 70 anni «ci confronteremo con il comitato e se c'è ancora del lavoro da fare lo faremo e non credo che dopo tutti questi anni qualcuno potrà opporsi». Lo ha detto la presidente della Commissione Antimafia Rosi Bindi a chi le chiedeva se può fare un appello per l'apertura degli archivi e per trovare la verità mancante sull'eccidio del 1947. «Lavoro giustizia e verità tornano dopo 70 anni - ha detto Bindi parlando a margine della manifestazione nazionale del 1 maggio -, perché non è ancora stata fatta verità». «Una verità è stata chiarita: a Portella sparò il bandito Salvatore Giuliano - ha proseguito Bindi -. Che armò le sue mani fu la mafia e la capacità di creare complicità con i poteri politici ed economici dell'epoca. Oggi la mafia continua a essere contro il riscatto dei lavoratori e contro qualunque forma di emancipazione e continua a inquinare la qualità della vita democratica».


La segretaria nazionale della Cgil, Susanna Camusso,invita a «immaginare delle politiche per rilanciare il lavoro, per dare una risposta alla disoccupazione, in particolare alla disoccupazione giovanile». Lo ha detto a margine delle celebrazione per la festa dei lavoratori. Camusso invita «a smetterla con politiche che hanno continuato a immaginare che sono le regole che cambiano il mondo del lavoro, invece il grande tema è come si crea il lavoro, come si fa un piano straordinario, come si trovano le risorse, a partire dal fatto che in questa lunga stagione di crisi in pochi si sono arricchiti e molti hanno visto invece impoverire la loro condizione. Serve quindi giustizia fiscale, lotta all'evasione, lotta alla corruzione, tutti temi che sono all'origine alla grande lotta per le terre, che segnano una lunga scia di sangue compresa Portella della Ginestra negli anni 40 in Sicilia».




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Il Messaggero