Primarie Pd, i candidati: Renzi

Primarie Pd, i candidati: Renzi
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PROFILO
Un profilo modello Macron. Iper-riformista. Super-nuovista nonostante Renzi abbia già governato. Europeista, per accreditarsi già da subito, più di Orlando ed Emiliano, come il vero avversario dei 5 stelle. Renzi non ha voluto ripetere l’errore del referendum. Ossia ha tenuto basse le polemiche, per non spingere ai gazebo tutti quelli che ce l‘hanno con lui.


SPONSOR
Tutto il governo, o quasi, è con lui. A cominciare da Gentiloni e dal super-pop Minniti, per non dire di Martina suo prossimo vice se vince la corsa alla segreteria. Farinetti con lui, ma Benigni stavolta non s’è schierato e neppure Jovanotti. Gli intellettuali un tempo Pci invece a suo fianco: il gramsciologo Vacca e il riformista De Giovanni. Importante l’appoggio dell’ulivista Parisi. 

PROGRAMMI
Fare una nuova legge sulla legittima difesa, per tranquillizzare le fasce della popolazione più esposte sul tema sicurezza. Abbassare le tasse, per parlare ai moderati. Superamento del fiscal compact per un nuovo protagonismo europeista. E una proposta, entro 15 giorni, per il salvataggio di Alitalia. Renzi ha cercato di parlare più del futuro che dei successi (negati dai competitor) del suo governo.

DEBOLEZZE
Tra le carenze: aver già governato il partito, e non tanto bene anche a detta dei suoi sodali. E poi: il rischio di essersi sbilanciato troppo al centro e al popolo di sinistra il centrismo non piace. La sua forza sta nell’innovazione e nella caparbietà con cui cerca la riscossa. Ha fatto capire che, con buona pace degli altri, il suo Pd sarà finalmente un partito che decide. E gli italiani vogliono una politica non imbelle. 

STRATEGIE 

Se vince, avrà le mani libere sulle alleanze perché così se l’è volute tenere. Non esclude una coalizione post-elettorale con Berlusconi. Ha chiuso a sinistra, nonostante la simpatia per Pisapia, per non resuscitare D‘Alema e Bersani. Per lui, al contrario che per gli altri, chi vince le primarie è anche candidato premier. Ma questo si vedrà. E lui è già pronto a giocare da play maker su un campo proporzionalistico. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero