Prima in Curia, a largo Donnaregina, poi a Pozzuoli, nell’ufficio diocesano del vescovo, monsignor Gennaro Pascarella. Qui i militari della Guardia di finanza della sezione...
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Una inchiesta su due fronti, dunque, al momento ancora in una fase iniziale e soprattutto conoscitiva, affidata al sostituto procuratore Clelia Mancuso del pool specializzato in reati contro le fasce deboli coordinato dal procuratore aggiunto Luigi Frunzio.
Da Napoli a Pozzuoli, quindi, da una curia all’altra, per approfondire le notizie contenute nei dossier e cercare riscontri nelle diocesi di appartenenza dei sacerdoti coinvolti in questo giro di incontri e festini gay svelati grazie a due denunce anonime di cui il Mattino, nelle scorse settimane, ha reso conto. L’obiettivo delle visite messe a segno nei giorni scorsi nelle sedi delle due diocesi dagli uomini del tenente colonnello Luigi Del Vecchio su indicazione della Procura della Repubblica, è stato quello di raccogliere testimonianze, indizi, elementi utili a capire se dietro quegli incontri a luci rosse, tra chat rubate da una home page di facebook e dossier anonimi, possano nascondersi ben altri scenari, fatti penalmente rivelanti, eventuali storie di prostituzione o pedofilia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero