Malasanità a Potenza, chirurgo choc: «Ho lasciato ammazzare un paziente»

Malasanità a Potenza, chirurgo choc: «Ho lasciato ammazzare un paziente»
Una registrazione che non lascia niente all'immaginazione, avvenuta tra due medici dell'Ospedale San Carlo di Potenza e risalente all'inverno 2013. ...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
6,99€
Per 6 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
159,98€
Per 2 anno
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una registrazione che non lascia niente all'immaginazione, avvenuta tra due medici dell'Ospedale San Carlo di Potenza e risalente all'inverno 2013.


"Se avessi coraggio dovrei denunciarmi", confessa uno dei due medici. La paziente doveva soltanto fare un intervento di routine per la sostituzione di una valvola cardiaca e, secondo quanto riportato da Basilicata24, il chirurgo, invece, ha "lasciato ammazzare deliberatamente una paziente".



"Io ci ho un cruccio, ho lasciato ammazzare deliberatamente una persona; sono giorni che vado a dormire e penso a questa cosa". "Perché tu puoi ammazzare un cristiano in mille modi ma non deliberatamente, non sapendolo", afferma.



"Oppure se lo sapeva (riferito al Primario), lo ha fatto apposta e io gli ho lasciato ammazzare una persona". "Io se avessi coraggio dovrei andarmi ad autodenunciare ma alla fine verrei licenziato, alla fine sarei io quello licenziato, perché lui è coperto dalla politica che lo salva, figurati", confessa.



"Tra l'altro G. (un collega) era inebetito, era spaventato, lui (il Primario) è arrivato un bel po' di tempo dopo ed era ancora più spaventato, ha clampato (pinzettatura strumentale l'arteria recisa, ndr) e basta. Così poi diciamo che è morta per una complicanza non legata all'intervento, ma legata a questa lacerazione, e come si dimostra che una paziente muore con una lacerazione? E come si dimostra? Perché è morta, e perché non lo hai fatta tu, perché se ne va in galera lui", sottolinea. "Lo sa, lui mi odia perché lo tengo per i coglioni". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero