Molfetta, porto commerciale fantasma truffa da 150 milioni: due arresti tra i 60 indagati il senatore Azzollini

Molfetta, porto commerciale fantasma truffa da 150 milioni: due arresti tra i 60 indagati il senatore Azzollini
Per una presunta maxitruffa di circa 150 milioni di euro legata alla costruzione del nuovo porto commerciale di Molfetta (Bari), appaltato nel 2007 ma non ancora realizzato,...

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Per una presunta maxitruffa di circa 150 milioni di euro legata alla costruzione del nuovo porto commerciale di Molfetta (Bari), appaltato nel 2007 ma non ancora realizzato, Guardia di finanza di Bari e Corpo forestale dello Stato hanno effettuato due arresti domiciliari a carico di un funzionario pubblico e di un imprenditore. L'area destinata al nuovo porto commerciale è stata sottoposta a sequestro. Nell'indagine sono indagate, a vario titolo, oltre 60 persone - ex amministratori pubblici e imprenditori - accusate di associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato, abuso d'ufficio, frode in pubbliche forniture, attentato alla sicurezza dei trasporti marittimi e reati ambientali.




Indagato Azzollini. Tra gli indagati c'è anche il presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama, il senatore Antonio Azzollini (Pdl) che fu per molti anni sindaco della cittadina.



L'inchiesta. Le indagini sono state avviate dopo una segnalazione del dirigente generale dell'Authority per la Vigilanza sui contratti pubblici, per presunte irregolarità relative all'appalto per l'ampliamento del porto commerciale marittimo di Molfetta. L'Authority era stata invitata a verificare la regolarità dell'appalto su denuncia della "Società Italiana per Condotte d'Acqua spa" che ipotizzava una limitazione della concorrenza. La denuncia si basava sul fatto che in una clausola del bando di gara del Comune di Molfetta veniva imposto il possesso o la disponibilità di una «daga stazionaria aspirante-refluente dotata di disgregatore, con potenza installata a bordo non inferiore ad Hp 2.500». L'Authority ritenne fondata la denuncia e dichiarò illegittimo il bando di gara disponendo un nuovo monitoraggio sull'appalto. Questa verifica si concluse con la contestazione di molteplici irregolarità, poi sottoposte al vaglio della magistratura penale e contabile.



Indagine sullo strano suicidio di Vincenzo Tangari. Nell'ambito dell'inchiesta su presunti abusi legati all'appalto per la costruzione del nuovo porto di Molfetta, la procura di Trani ha in corso indagini per risalire ai motivi che, nel marzo 2013, hanno spinto al suicidio Vincenzo Tangari, dirigente del settore Contratti e appalti del Comune di Molfetta. Il dirigente si tolse la vita gettandosi con la sua Fiat Panda proprio nel porto della cittadina del Barese. «Contiamo di capire - ha detto il procuratore di Trani, Carlo Maria Capristo - perchè questo funzionario così corretto e preciso abbia deciso di gettarsi con l'auto proprio nel porto di Molfetta»



Le accuse della Procura. Le indagini, coordinate dalla procura di Trani, hanno accertato che per la realizzazione della diga foranea e del nuovo porto commerciale di Molfetta è stato veicolato in favore del Comune, all'epoca dei fatti guidato da Antonio Azzollini, un ingente "fiume" di danaro pubblico: oltre 147 milioni di euro, 82 milioni dei quali sino ad ora ottenuti dall'ente comunale, a fronte di un'opera il cui costo iniziale era previsto in 72 milioni di euro. L'opera (appaltata nell'aprile del 2007 con consegna lavori nel marzo 2008) non solo non è stata finora realizzata a causa della presenza sul fondale antistante il porto di migliaia di ordigni bellici, ma non vi è neppure la possibilità che i lavori possano concludersi nei termini previsti dal contratto di appalto assegnato ad un'Ati composta da tre grandi aziende italiane: Cmc (capofila), Sidra e Impresa Cidonio.


Secondo l'accusa, dal Comune di Molfetta, pur sapendo dal 2005 (circa due anni prima dell'affidamento dell'appalto) che i fondali interessati dai lavori erano impraticabili per la presenza degli ordigni, hanno attestato falsamente che l'area sottomarina era accessibile. In questo modo si è consentita illegittimamente la sopravvivenza dell'appalto e l'arrivo di nuovi fondi pubblici, sono state fatte perizie di variante ed è stata stipulata nel febbraio 2010 una
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Il Messaggero