Due poliziotti italiani fermati, disarmati, sottoposti a test con l'etilometro e interrogati per ore dai colleghi della Polizia Cantonale Ticinese. ...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Rischia di provocare un incidente diplomatico tra Italia e Svizzera quanto accaduto lungo l'autostrada A9, dove un automobilista italiano, poi rivelatosi ubriaco, è fuggito in Svizzera dopo avere speronato una pattuglia della Polstrada di Busto Arsizio. Il fatto risale alla notte tra il 25 e il 26 gennaio scorso, ma si è appreso soltanto nelle ultime ore.
Il fuggitivo è stato inseguito in territorio italiano da una pattuglia della Squadra Volante di Como che, quando ha capito che l'uomo intendeva scappare in
Svizzera, ha chiesto e ottenuto dal Centro di cooperazione doganale di Chiasso l'autorizzazione ad entrare nella Confederazione elvetica sulla base delle disposizioni degli accordi di Schengen. L'automobilista è stato fermato da una pattuglia svizzera cinque chilometri dopo la frontiera ed è stato denunciato.
Quando, poco dopo, sono sopraggiunti i poliziotti italiani, attardatisi in dogana in attesa del via libera al loro ingresso in Svizzera, i colleghi elvetici li hanno
disarmati, sottoposti ad alcol test e li hanno scortati fino a Lugano, in caserma, dove gli agenti sono stati trattenuti per oltre tre ore e interrogati separatamente. Riaccompagnati in frontiera, sono state restituite loro le armi. Il loro rapporto di servizio è stato inviato dalla procura di Como al ministero degli Esteri per valutare se il comportamento dei poliziotti ticinesi sia stato
conforme alle regole. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero