«I nostri figli non si drogano», la Polizia li convince con le foto dello sballo su Facebook

«I nostri figli non si drogano», la Polizia li convince con le foto dello sballo su Facebook
I genitori non credono che i loro figli adolescenti si droghino. La Polizia, per convincerli, deve mostrargli le immagini postate dai ragazzi su Facebook. Immagini che mostrano i...

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I genitori non credono che i loro figli adolescenti si droghino. La Polizia, per convincerli, deve mostrargli le immagini postate dai ragazzi su Facebook. Immagini che mostrano i giovani in pieno sballo, mentre fumano hashish e marijuana. E' uno dei retroscena dell'inchiesta dei regalini alla droga da Amsterdam. Ovvero la prassi di alcuni ragazzi delle città a sud di Ancona in gita in Olanda di spedire agli amici dosi di stupefacente acquistate nei coffee shop. Nella convinzione, sostengono i ragazzi, che essendo sostanze in libera vendita il loro comportamento non fosse reato.




L'inchiesta è destinata ad allargarsi e coinvolgere studenti di altre città a sud di Ancona. Ai cinque universitari di Osimo e Castelfidardo di 21 anni denunciati per spaccio, potrebbero affiancarsi nuovi indagati. La Polizia sta mettendo in controluce la ragnatela di rapporti che il quintetto aveva intessuto con i coetanei. Il gruppo è, infatti, composto da un trentina di studenti, residenti in varie città della Valmusone. I cinque raggiunti da avviso di garanzia sono tutti ragazzi benestanti, di buona famiglia. Ma nei mesi scorsi anche i loro altri amici erano partiti in mini comitive di 5 o 6, alla volta di Amsterdam.



Gli investigatori sospettano, pertanto, che non siano stati i soli ad aver escogitato il trucco di utilizzare la Posta per recapitare il “fumo” a casa degli amici. Il Commissariato di Osimo per ora ha intercettato alcuni plichi, sequestrando 6-7 dosi e risalendo ai mittenti della lettere olandesi grazie anche agli elementi di prova forniti dai social network. Certo la vicenda ha lasciato un retrogusto di amarezza ai genitori dei 21enni: disorientati ma scettici alle parole dei poliziotti, si sono dovuti ricredere davanti alle foto postate su facebook che ritraevano i loro ragazzi supini intenti a fumare un narghilè. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero