Senza i pastori tedeschi della Polizia, addestrati per la ricerca di resti umani e tracce ematiche, il cadavere di una giovane donna uccisa a Ivrea dal marito nel 2014 non sarebbe...
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L'uomo dopo qualche mese si uccise nella loro abitazione. La fine di Florica non si sarebbe mai saputa senza l'aiuto di Orso e Dogan i due, dei cinque cani delle unità cinofile della polizia specializzati nella ricerca di resti umani. Nello scantinato della casa i pastori tedeschi portarono gli investigatori a scoprire il corpo martoriato della donna. Uccisa, fatta a pezzi e poi sepolta nella terra. Il marito aveva tagliato in due il cadavere all'altezza del bacino. Sarebbe stato impossibile trovare i resti senza l'aiuto dei cani, in un cunicolo sotterraneo che collegava il cortile del condominio ad un terrapieno affacciato sul fiume Dora. Dunque è stato spiegato nel corso del convegno, alla Scuola superiore di Polizia, a Roma, a rendere possibile l'addestramento dei cani e la formazione del personale che opera con le unità cinofile è stata «la sinergia con l'università di Pavia, ed in particolare con il Dipartimento Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense», ha sottolineato il Vice Capo Vicario della Polizia, Luigi Savina «un'iniziativa partita da tempo e sicuramente lungimirante». «La collaborazione con l'università - ha aggiunto Roberto Sgalla, Direttore Centrale per le Specialità - ha consentito di addestrare i cani direttamente utilizzando resti umani, che il Dipartimento di Santità del polo universitario è autorizzato a conservare e trattare.
La forte collaborazione, anche con la Svezia, ci ha permesso di essere il secondo paese in Europa ad avere cani specializzati nella ricerca di esseri umani.
Il Messaggero