I Pokemon anche in Vaticano, ma la radio del Papa mette in guardia: «Gioco che può diventare pericoloso»

I Pokemon anche in Vaticano, ma la radio del Papa mette in guardia: «Gioco che può diventare pericoloso»
Città del Vaticano I Pokemon giocano a nascondino anche tra il colonnato di piazza san Pietro, sui gradini della basilica e, forse, chissà, persino nei pressi di...

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Città del Vaticano I Pokemon giocano a nascondino anche tra il colonnato di piazza san Pietro, sui gradini della basilica e, forse, chissà, persino nei pressi di Santa Marta. La febbre del gioco virtuale più famoso del momento ha contagiato anche il piccolo stato pontificio visto che tra il flusso ininterrotto di turisti non è difficile scorgere qualche ragazzino che con lo smartphone è impegnato a catturare i mostriciattoli colorati, grazie alla app divenuta virale tra i teen ager di mezzo mondo. Radio Vaticana si interroga sul fenomeno e lancia l'allarme. «E' un comportamento compulsivo. E sottolinea la difficoltà a relazionarsi direttamente con gli altri». L'emittente radiofonica di Papa Francesco ha raccolto il parere di Donatella Marazziti, docente di psichiatria a Pisa. L’App finisce per influire sulla nostra mente visto che «questi giochi così immediati, tagliano o eliminano molte delle tappe che caratterizzano il pensiero umano, dando anche una gratificazione piccola e immediata nel momento in cui si raggiunge il Pokémon o il Pokémon più raro, con una gioia effimera».


Una deriva scivolosa ben poco sana poiché abitua il ragazzo ad accontentarsi di «piccole soddisfazioni invece di ricercare quelle più vere, che sono tipiche della nostra specie: incontrare gli altri, dialogare, rapportarsi e stabilire dei rapporti di amicizia e di amore. Ma questi ultimi implicano sacrificio e impegno, e sembra che un po’ tutte le generazioni del mondo di oggi, giovani e vecchi, non abbiano molta voglia di impegnarsi».

Il rischio agli psichiatri appare evidente: «La possibilità che possano cambiare delle attitudini, specificità della specie umana, che derivano dall’impegno, dal sacrificio e dall’incontro con gli altri. In particolare, si potrebbe avere un’attenuazione di quel famoso senso morale innato che ci caratterizza e che portato agli estremi  – nel senso del suo affievolimento o assenza – potrebbe anche spiegare dei comportamenti abnormi».


I genitori hanno il compito di educare sin da piccoli i figli al gioco sano, che «è quello con gli altri; il gioco manuale: i giochi che implicano silenzio, tempo e rapporto con gli altri. Nessuno ha più voglia di impegnarsi a lungo: pensiamo al gioco con i mattoncini e ai Lego, in cui i bambini delle vecchie generazioni, e anche noi, ci siamo dilettati per ore e ore. Adesso, tutto, subito e immediatamente: è gratificazione nel breve termine». Insomma la App per acchiappare i mostricciattoli Pokemon nasconde molte insidie.

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Il Messaggero