Ivo Pitanguy, il chirurgo plastico più famoso del mondo, è morto in Brasile all'età di 93 anni. Ha fatto la storia della chirurgia estetica scrivendo la...
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La sua carriera, si è chiusa con un bilancio che lui stesso avevo fatto di oltre 25 mila lifting, ricorda il chirurgo plastico italiano Marco Gasparotti che per anni è andato a Rio a formarsi: «un bravo chirurgo ha bisogno di pochi ferri, mi diceva e mi ha insegnato che si entra in sala operatoria ogni volta come se fosse la prima». La sua carriera aveva avuto il via negli Usa, ricostruendo gli arti dei mutilati della seconda guerra mondiale e poi occupandosi di ustioni nel suo paese e operando gratuitamente i poveri nell'ospedale pubblico di Santa Casa da Misericrdia di Rio, dove in sala sono entrati gli abitanti delle favelas. Meno noto quanto avvenne nel dicembre del 1961, quando un terribile incendio del 'Grande Circo Nord-Americano', in Niteroi, causò 2500 feriti e 500 morti, in maggioranza bambini.
Le magiche mani di Pitanguy e di un'équipe di volontari brasiliani e stranieri servirono a curare per mesi le vittime della tragedia. Tanto che in portoghese è stato coniato un termine pitanguiser (pitanguizzare), usato per parlare di chi ha carisma, intelligenza e compassione. Ma era anche un precursore dei tempi: «nel 1954 aveva già un ufficio stampa», ricorda Gasparotti, segno di quanto fosse consapevole della forza della comunicazione nel suo campo. Così come un grande amante della bellezza femminile.
Soprannominato 'il filosofo della chirurgia plastica', aveva fatto del Brasile una delle mete preferite dai ricchi e famosi di tutto il mondo. I vip che andavano a Rio, fino pochi anni fa rischiavamo di essere considerati possibili suoi pazienti, come avvenne per Madonna, il cui intervento non è stato però mai confermato. Inventore del lifting dei glutei «alla brasiliana» (intervento, per altro, che secondo il giudizio di molti colleghi non ha rappresentato un vero e proprio successo, avendo lasciato delle vistose cicatrici anche sul corpo di alcune importanti pazienti), fece diventare Rio una destinazione ambita per il turismo plastico e il Brasile uno dei Paesi con il più alto numero di interventi. Attorniato dai suoi assistenti ha operato fino a pochi anni fa. Ricevuto tre volte dal Papa, nel 1989 Giovanni Paolo II gli conferì il premio Cultura per la Pace per aver operato bambini malformati seguiti dalla Croce Rossa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero