Una famiglia pisana ha chiesto i danni al ministero della Giustizia perché un loro congiunto, durante un'indagine in corso per presunta colpa medica, è stato...
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Il legale della famiglia ipotizza infatti un «comportamento negligente» in seguito alla gestione della salma del padre del ricorrente dopo un'autopsia disposta successivamente alla morte dell'uomo in ospedale avvenuta il 2 marzo scorso. I familiari avevano sospettato una condotta negligente dell'ospedale e avevano presentato una denuncia in questura dalla quale è scaturita l'iscrizione nel registro degli indagati di tre medici con l'accusa di omicidio colposo.
La procura ha quindi avviato le indagini e disposto l'esame medico legale che è stato eseguito l'8 marzo, poi per mesi però la famiglia non ha saputo più nulla del cadavere del congiunto, nonostante due formali richieste alla procura avanzate nelle settimane successive dal legale, fino al 20 maggio quando l'istituto di medicina legale, rispondendo a una precisa richiesto del figlio della vittima, ha comunicato l'avvenuta sepoltura il 13 maggio nel cimitero comunale di Pisa con richiesta avvenuta il 5 'non avendo avuto informazioni o cognizione alcuna dell'esistenza di parenti o referenti per il defuntò«. Orsini si chiede come sia stato possibile che la procura, informata dell'esistenza dei familiari proprio in conseguenza dell'apertura di un'indagine, abbia commesso uno sbaglio simile e per questo ha deciso di chiedere i danni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero