Botte, insulti e minacce, anche a un bimbo disabile. Sono le angherie subite dai piccoli tra i 2 e i 3 anni di una sezione dell'asilo 'Nido del Cep', a Pisa, che hanno...
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Le indagini sono partite dalla denuncia di un'addetta alla mensa, presentata il 31 ottobre scorso, e hanno evidenziato una condotta aggressiva e violenta da parte della maestra che, ammettendo con i colleghi i suoi metodi bruschi, disse: «Se qui ci fossero le telecamere mi avrebbero arrestata». I presunti abusi, ipotizzano le indagini, si erano verificati già nel precedente anno scolastico: in particolare, il riferimento sarebbe a un episodio avvenuto nel maggio scorso contro una bimba di due anni e mezzo scaraventata a terra dalla maestra che poi si posizionò sopra il suo corpo. Ma è dall' autunno scorso che i casi di maltrattamenti sono diventati, afferma il gip nell'ordinanza di arresto, «incessanti». Le immagini delle telecamere collocate dagli inquirenti documentano prevaricazioni, botte e vessazioni, mentre le colleghe della maestra arrestata sembrano restare indifferenti.
Per questo il Comune ha già deciso di sospenderle, insieme alla donna finita ai domiciliari, e di sostituirle a partire da domani. «È una ferita inferta alla città», ha detto il sindaco Marco Filippeschi annunciando insieme all'assessore alle attività educative, Marilù Chiofalo, che oggi ha presieduto una tesissima assemblea con i genitori, che il Comune «si costituirà parte civile nel processo». Appena diffusa la notizia dell'arresto, i genitori hanno ritirato i loro figli da scuola e ora pretendono punizioni esemplari. Una mamma ha raccontato che «le colleghe della maestra arrestata l'hanno difesa fino all'ultimo, anche stamani dicendo che era vittima di qualcuno che voleva rovinarla». E un gruppo di genitori ha lanciato una petizione per chiedere alla Regione Toscana l'installazione obbligatoria di telecamere in ogni asilo nido o scuola materna.
Drammatiche le immagini girate dalle telecamere degli inquirenti, ma anche le annotazioni degli investigatori lasciano sgomenti: nell'ordinanza di arresto si legge che «in un solo giorno un bambino è stato picchiato tre volte in mezz'ora».
Il Messaggero