Pirenei, trovato il dente di un ominide di 550 mila anni fa: è la traccia più antica dell'uomo in Francia

Pirenei, trovato il dente di un ominide di 550 mila anni fa: è la traccia più antica dell'uomo in Francia
Un’importantissima scoperta paleologica, avvenuta la scorsa settimana in una località dei Pirenei francesi, potrebbe costituire un prezioso tassello del puzzle che si va...

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Un’importantissima scoperta paleologica, avvenuta la scorsa settimana in una località dei Pirenei francesi, potrebbe costituire un prezioso tassello del puzzle che si va formando da anni sui primi insediamenti umani in Europa: si tratta di un dente (in particolare, un incisivo), risalente a 550 mila anni fa, rinvenuto da due giovani paleontologi nel corso di uno scavo nelle cave di Caune de l’Arago, in località Tautavel, vicino Perpignan.


È il più antico frammento umano mai scoperto in Francia. Per offrire un metro di paragone che dia un’idea della grandezza di questa scoperta, basti pensare che la parte di corpo umano più antica trovata nel Vecchio Continente è una mandibola di 600 mila anni, scoperta in Germania nel 1907. Finora, i resti umani più antichi trovati in Francia risalivano a 450 mila anni; con il ritrovamento di pochi giorni fa, quindi, si spostano le lancette della storia di 100 mila anni.



Il sito in cui si svolgeva lo scavo era già noto ai paleontologi come la “Casa dell’Uomo di Tautavel”, un esemplare di Homo Erectus rinvenuto nel 1969 (450 mila anni di età). Entusiasmo nei commenti della paleo-antropologa Amélie Viallet: «Il grande dente adulto – non siamo in grado di stabilire se appartenga a un uomo o a una donna – scoperto durante gli scavi ha un’età compresa tra i 580 e i 550 mila anni, dal momento che utilizziamo differenti metodi di datazione. Si tratta del più grande rinvenimento, poiché abbiamo pochissimi fossili umani appartenenti a questo periodo in Europa».

La professoressa Viallet, che lavora presso il Museo di storia naturale di Parigi, ha poi aggiunto: «È il pezzo mancante di un puzzle che potrebbe aiutarci a rispondere a una domanda cruciale: l’apparizione dell’Uomo di Neanderthal, di 120 mila anni fa, deriva da un’unica linea di discendenza oppure no?».



Un commento importante è giunto anche da Yves Coppens, uno dei più celebri paleo-antropologi francesi: «Il dente risale senza ombra di dubbio a 550 mila anni. Se poi è stato portato da qualche altra parte, non possiamo saperlo. Quasi certamente, il suo possessore l’ha perso nel punto in cui l’hanno trovato».


Il dente, classificato “Arago 149”, è un incisivo inferiore molto consumato. Negli ultimi 50 anni, nella cava di Tautavel, sono stati rinvenuti più di 600 mila frammenti preistorici e oggetti di vario genere; tuttavia, le esplorazioni della parte di sito in cui è stato scoperto il dente sono appena iniziate e gli esperti sperano che riservi altre preziosissime sorprese. È noto che l’Homo Sapiens, da cui discendiamo direttamente, sia una evoluzione dell’Homo Erectus: i più vecchi resti umani “anatomicamente moderni” risalgono a 200 mila anni fa e sono stati scoperti in Africa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero