Putin sta cercando di creare un'alleanza politico-militare, tra Cina, Russia, Iran e Turchia, passando attraverso un'intesa diplomatica preliminare. Si tratta di una...
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LE RELAZIONI e relazioni sono migliorate anche nel campo della sicurezza, al punto che la Cina è oggi uno dei più grandi importatori di armi russe. I più alti generali russi e cinesi hanno consultazioni regolari e cooperano stabilmente nel campo della sicurezza internazionale. Negli ultimi vent'anni, migliaia di militari cinesi hanno studiato in Russia e numerosi alti ufficiali russi hanno studiato in Cina. Da quando è diventato presidente della Cina, nel marzo 2013, Xi Jinping si è recato da Putin cinque volte. Nello stesso periodo di tempo, Putin si è recato tre volte in Cina. Putin è il capo di Stato che Xi Jinping ha incontrato più volte, in veste di presidente della Cina. Quando la Russia ha annesso la Crimea, la Cina non si è schierata con nessuna delle parti in conflitto, evitando di rafforzare il fronte occidentale. Il 29 luglio, pochi giorni fa, il colonnello Yang Yujun, portavoce del ministro della difesa cinese, ha annunciato, per settembre, un'esercitazione militare congiunta tra Cina e Russia nel Mar Cinese Meridionale, dove gli Stati Uniti hanno già condotto esercitazioni militari per chiarire di essere pronti a un eventuale scontro con la Cina. Le relazioni tra Russia e Iran, che sono sullo stesso fronte in Siria in difesa di Bassar al Assad, non potrebbero essere migliori.
Anche Turchia e Iran hanno ottimi legami. I due paesi sono su fronti opposti in Siria. Tuttavia, la Turchia ha sempre manifestato una grande solidarietà all'Iran, persino durante gli anni difficili delle sanzioni economiche contro lo sviluppo del programma nucleare. I due paesi confinano e non hanno dispute territoriali. I loro capi politici si scambiano continuamente messaggi di stima e di solidarietà. Il 4 giugno 2016, il colosso turco Unit International, guidato da Unal Aysal, ha annunciato la firma di un accordo con il ministero dell'energia dell'Iran per la costruzione di sette centrali, in sette regioni differenti della repubblica iraniana. Gli impianti, la cui costruzione inizierà nel gennaio 2017, sprigioneranno 6,020 megawatts, che copriranno il 10% del fabbisogno energetico degli iraniani. L'affare ammonta a 4,2 miliardi di dollari ed è il più grande investimento economico in Iran, dopo gli accordi per il ritiro delle sanzioni economiche. L'intesa politica tra l'Iran e la Turchia si è conservata anche perché entrambi appoggiano Hamas, che sosterranno, nel caso di un attacco israeliano contro Gaza. Durante le ore finali del colpo di Stato contro Erdogan, il ministro degli esteri iraniano, Javad Zarif, telefonava alla sua controparte turca, Mevlut Cavusoglu, per esprimere tutto il sostegno dell'Iran a Erdogan.
IL RUOLO Putin si propone come il perno politico intorno a cui far ruotare Cina, Iran e Turchia.
Il Messaggero