Pentagono, meno basi in Europa, più uomini in Italia, F35 in UK: gli USA rivedono la presenza militare con un occhio alla minaccia russa

Pentagono, meno basi in Europa, più uomini in Italia, F35 in UK: gli USA rivedono la presenza militare con un occhio alla minaccia russa
Meno basi, più uomini in Italia, F35 in Gran Bretagna: gli Stati Uniti rivedono la loro presenza in Europa con un occhio alla minaccia russa ...

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Meno basi, più uomini in Italia, F35 in Gran Bretagna: gli Stati Uniti rivedono la loro presenza in Europa con un occhio alla minaccia russa


Una completa riorganizzazione dello schieramento di forze in Europa, che interesserà anche l’Italia. È questo quanto emerge nel documento, recentemente pubblicato dal Pentagono, che prevede la chiusura di ben 15 basi militari statunitensi nel Vecchio continente e che diventerà operativo a partire dai prossimi mesi.



L’operazione dovrebbe garantire agli Stati Uniti un risparmio di 500 milioni di dollari ogni anno garantendo, nel contempo, la capacità di risposta NATO a eventuali crisi che possano minacciare l’Alleanza. Il riferimento a situazioni che si potrebbero generare con la Russia è evidente ed è ampiamente sottolineato (anche se l’antico competitor non viene mai, correttamente, citato) là dove si legge che – grazie al nuovo dispiegamento – gli Stati Uniti potranno supportare meglio i loro nuovi alleati. Nello specifico – e secondo l’ordine riportato nel documento - l’Ucraina, la Georgia e la Moldova.

Previsto l’arrivo di due squadroni dei tanto contestati (non solo in Italia) F35 che verranno ospitati in Gran Bretagna (“per rafforzare la collaborazione tra i due paesi”, si legge ancora nel documento), e la riduzione della presenza di forze, soprattutto in Portogallo, che verranno spostate in Germania e in Italia.



Di fatto sono questi gli unici due paesi che vedranno ridursi le basi (o le loro dimensioni come nel caso di Camp Darby, una vera e propria città militare statunitense realizzata tra Pisa e Livorno) ma aumentare il personale americano presente. In particolare l’Italia vedrà arrivare 200 militari statunitensi in più rispetto a quelli presenti attualmente.



Lo spostamento degli interessi americani verso Est appare evidente. Un cambiamento che non ha mancato di allarmare numerosi osservatori e analisti politici, facendo dichiarare all’ultimo presidente dell’Unione Sovietica, Michael Gorbaciov, che “con queste premesse si può rischiare la guerra nucleare”.



Nel dettaglio in Italia alcuni depositi presenti tra Pisa e Livorno verranno gradualmente chiusi, così come la base di Camp Darby. Metà dell’enorme struttura militare situata nell’area livornese tornerà alle Forze Armate italiane che, però, non ne hanno ancora definito l’utilizzo. Anche l’ospedale militare statunitense di Vicenza (quello che lo scorso anno ha ospitato la quarantena dei militari americani rientrati dalle aree africane interessate dall’epidemia di Ebola) subirà una profonda riduzione in uomini e strumentazione.


In Europa gli Stati Uniti tornano a guardare verso Est e sembrano voler lasciare il Mediterraneo (con tutto ciò che comporta) alla gestione autonoma di un’Unione europea che fatica a trovare politiche (e collaborazione) comuni per immigrazione e minaccia terroristica.

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Il Messaggero