Pd, in Sicilia non si placa lo scontro sui “cuffariani”

Una manifestazione del Pd
Il tesseramento nel Pd di esponenti vicini all'ex presidente della Regione Totò Cuffaro, appena uscito dal carcere dopo avere scontato una condanna per favoreggiamento...

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Il tesseramento nel Pd di esponenti vicini all'ex presidente della Regione Totò Cuffaro, appena uscito dal carcere dopo avere scontato una condanna per favoreggiamento aggravato alla mafia, continua ad agitare il partito in Sicilia. A gettare acqua sul fuoco sulla nuova miccia che ha fatto deflagrare lo scontro in casa dem, provocato dal presunto travaso «dei voti e della classe dirigente» cuffariana nel partito renziano, ci pensa il segretario regionale Fausto Raciti (area Cuperlo). E lo fa proprio prima di riunire i presidenti delle commissioni provinciali di garanzia a Palermo per definire le linee guida da seguire per certificare la regolarità del tesseramento 2015, congelato qualche giorno fa dopo le polemiche innescate dalle dichiarazioni dello stesso Cuffaro con un'intervista all'Huffington Post.



“Verificare le tessere è normale - spiega Raciti – Non capisco il nervosismo sorto attorno a questo tema”, riferendosi allo scontro tra le diverse anime del partito. Che lo spettro del cuffarismo (inteso come un sistema di potere) possa aleggiare in casa dem al segretario proprio non va giù: “Il Pd? rivendica - non ha nulla a che fare con quel sistema di potere, non è l'erede di quel sistema di potere; non è la prosecuzione naturale di quella tradizione. E' un'altra storia”. Poi avverte: “Se qualcuno pensa di entrare nel partito ereditando o perpetuando quel sistema di potere deve sapere che ha scelto il posto sbagliato”.


Sceglie invece toni più sarcastici, il leader dei renziani di Sicilia Davide Faraone. Ai garanti che dovranno passare al setaccio le tessere del Pd siciliana, augura con una battuta semplicemente “buon divertimento”. Salvo poi precisare: “Non mi occupo di formalismi che ci fanno perdere tempo ma di far crescere il Pd, che è una cosa diversa e non ha nulla a che fare con Cuffaro. È una polemica strumentale”. Intanto, il presidente del Pd Matteo Orfini sabato prossimo sarà Catania per un'iniziativa organizzata dall'area dei Giovani Turchi, anche per discutere del “caso Sicilia”.

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Il Messaggero