Disertare la direzione del Pd di questo pomeriggio, voluta da Matteo Renzi per mettere ai voti il sostegno alla riforma elettorale. E' la proposta che Pippo Civati rivolge...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Alle minoranze del Pd» il deputato avanza due proposte. La prima è non partecipare al voto in programma oggi, appunto: «La trasformazione della direzione in un plebiscito e aut aut non aiuta affatto e di per sè costituisce una risposta definitiva alle richieste di confronto venute da più parti. Facciamo le proposte in Aula, in coerenza con quanto accaduto in Senato: riproponiamo la questione complessiva delle riforme, come peraltro avevo chiesto si facesse anche per il voto finale in Aula sulla riforma costituzionale».
La seconda proposta di Civati alle minoranze è: «Facciamo un unico intervento che ci rappresenti (e
lascio volentieri la parola): definiamo una volta per tutte il campo di chi è in minoranza, perchè le
ambiguità di questi mesi non hanno fatto altro che creare confusione. Una minoranza che non si
preoccupi delle sigle e dei posizionamenti, ma dei contenuti e della qualità della nostra democrazia.
Non interessata ai posti, ma al pluralismo e alle garanzie».
Renzi, incassato il voto della direzione, intende portare il dossier riforme anche al gruppo parlamentare e far contare anche i deputati prima dell'approdo in aula alla Camera, calendarizzato per il 27 aprile, per poi procedere a spron battuto al voto finale dell'Itualicum entro i primi di maggio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero