Una volta deciso «si va tutti insieme perché la prima regola è rispettare le regole»: Matteo Renzi lo ha detto oggi a Mantova aprendo la campagna elettorale del Pd per le...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Se c'è un'espressione di volontà come le primarie o le decisioni degli organi» del Pd, queste vanno rispettate. Questo «non significa essere contro la democrazia», «antidemocratico» è chi non le rispetta, ha aggiunto il premier.
«Dopo anni in cui nessuno faceva niente preferisco rischiare di fare un errore» piuttosto che rimanere impantanato «in una palude», ha detto ancora Renzi.
«Abbiamo liberato i primi 205 milioni di euro per la ricostruzione che saranno messi a disposizione entro maggio. Questo è solo l'inizio, noi ci siamo e non vi abbandoneremo. Da oggi inizia il dopo», ha poi annunciato il premier ai sindaci dei comuni mantovani più colpiti dal terremoto di tre anni fa riuniti a Moglia, il paese simbolo della distruzione provocata dalle scosse del maggio 2012.
Renzi ha riposto ai primi cittadini di Moglia, Simona Maretti, e di San Giovanni del Dosso, Angela Zibordi, che avevano lamentato la mancanza di quasi 500 milioni di euro per portare a termine la ricostruzione e la disparità di trattamento con i comuni terremotati dell'Emilia, distanti appena qualche centinaia di metri.
A Mantova oggi diverse decine di persone si sono ritrovate in un presidio per protestare davanti al Teatro Stabile dove Renzi ha ufficialmente aperto la campagna elettorale del Pd. Un gruppo eterogeneo che include la Rsu della Provincia di Mantova, antagonisti, Movimento 5 stelle e bandiere No-Tav e No Expo. Tra i cartelli anche uno con la scritta "Lega ladrona Mantova non perdona" e un altro con scritto "Renzi stai (poco) sereno non ti daremo tregua". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero