Le primarie del centrosinistra di Milano e Napoli già decise per il prossimo 7 febbraio, potrebbero scivolare al 20 marzo in un primarie day nazionale. E intanto nel...
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L'ANNUNCIO
Erano almeno due mesi che Bassolino era molto attivo sul territorio napoletano, costruiva la sua rete e chiedeva le primarie per la scelta dello sfidante di Luigi De Magistris. Venerdì la direzione provinciale del Pd ha deciso che si faranno le primarie il 7 febbraio e ieri Bassolino ha subito risposto con uno stringato messaggio su Twitter e Facebook, «mi candido». Nel pomeriggio poi, con un nuovo messaggio su Facebook, Bassolino ha argomentato meglio la decisione scrivendo che «mi candido di nuovo a sindaco di Napoli» perché «sento il dovere di mettermi al servizio della città. Napoli prima di tutto, di ogni interesse particolare. La crisi della città è infatti molto grave. È una crisi politica e civile, oltre che economica e sociale».
LE REAZIONI
Non sono mancati anche i segnali di preoccupazione e nervosismo sia da altri personaggi del Pd che del M5s, battuto sul tempo. Il movimento, mentre a Milano e Torino ha già il candidato, a Napoli è in grossa difficoltà nella ricerca di un nome non potendo e non volendo candidare le due punte nazionali della zona, Roberto Fico e Luigi Di Maio. E proprio Fico, ha subito attaccato chiedendosi «la rottamazione di Renzi dov'è finita? Fanno finta di rottamare, poi li riesumano tutti, uno dopo l'altro» e annunciando poi che per il candidato M5s «manca poco». Critico anche il commento di Umberto Ranieri, vicino a Giorgio Napolitano: «A Napoli non è più il tempo di uomini soli al comando, abbiamo dato e visto i disastrosi risultati».
Ma mentre sembrava schiarirsi la situazione di Napoli, in serata da fonti vicine ai vertici Pd è filtrata la notizia che il partito starebbe lavorando a un regolamento nazionale delle primarie che si dovrebbero poi svolgere nell'unica giornata del 20 marzo 2016. E resta ancora nebulosa la situazione di Torino con Fassino che non ha ancora ufficializzato la sua ricandidatura per la sfida che si è fatta già difficile contro la grillina Chiara Appendino che al ballottaggio potrebbe avere i voti dell'estrema sinistra. Ieri a Venaria Reale per l'Italian Digital Day, Renzi ha avuto un lungo colloquio con Fassino sulla sua ricandidatura, ma al termine ha declinato le domande sull'argomento. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero