Parlamento al lavoro 2,5 giorni a settimana: in Aula solo da martedì pomeriggio a giovedì

Parlamento al lavoro 2,5 giorni a settimana: in Aula solo da martedì pomeriggio a giovedì
ROMA - Sedute a singhiozzo, Provvedimenti che rallentano, si inceppano, si sospendono in vista del weekend. Sempre che non ci sia un ponte per allungare il riposo del parlamentare...

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ROMA - Sedute a singhiozzo, Provvedimenti che rallentano, si inceppano, si sospendono in vista del weekend. Sempre che non ci sia un ponte per allungare il riposo del parlamentare italiano. L'ultimo esempio viene dal ddl Cirinnà approdato in commissione al Senato agli inizi d'autunno e ancora impantanato a Palazzo Madama. Andamento lento: due giorni e mezzo d'aula la settimana scorsa, un giorno e mezzo questa fare un voto. E per cominciare a votare sul serio l'articolato bisognerà aspettare martedì prossimo.


LA STRIGLIATA
Stavolta la strigliata, è arrivata dal presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. «Deputati e senatori dovrebbero lavorare di più, perché le 30/40 ore che ogni settimana dedicano alla vita parlamentare non sono sufficienti a dedicare uno spazio serio e decente al lavoro delle commissioni». Parole pronunciate a margine dell'audizione del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni sugli sviluppi del progresso di integrazione europea. A ispirare lo sfogo dell'ex capo dello Stato ha influito non poco la mezz'ora di ritardo nell'inizio della seduta. I deputati erano impegnati nel voto di fiducia al governo e i senatori alle 16.30 doveva rientrare in Aula (all'ordine del giorno c'erano appunto le unioni civili. Durissimo l'intervento di Napolitano, quasi un appello ai presidenti delle Camere, perché «è un grave fattore di decadenza istituzionale e parlamentare essere costretti a riunirci negli spiccioli di tempo che si salvano dai lavori d'Aula».

A conti fatti i nostri “onorevoli” lavorano full time 2 giorni e mezzo a settimana, 3 sommando il tragitto casa-lavoro. Già due anni fa il sito della Camera elencò mestamente il numero e la durata delle sedute a partire dal 15 marzo 2013, inizio della XVII legislatura. D'estate i lavori si fermano almeno un mese; a Natale il Palazzo chiude per 2 settimane. Risultato: l'attività impegna gli eletti per circa 20 ore a settimana. Dal martedì al giovedì mattina tra sedute, discussioni generali, esami di articoli, voto finale.


Da qui il simbolo, poco meno di una icona, che accomuna “l'onorevole” al personale in transito negli aeroporti il trolley. Le rotelle che attraversano parte il Transatlantico il lunedì pomeriggio. Riappaiono il giovedì dopo la pausa-pranzo. Qualche tempo fa il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi in prossimità delle vacanze estive chiese «la disponibilità» ai gruppi parlamentari di lavorare un po' di più durante la settimana. E il Senato qualche tempo dopo, dati alla mano, dimostrò che i numeri di questa legislatura sono quasi da record rispetto alla passata legislatura. 490 sedute contro 420; 1527 ore e 49 minuti contro 1000 ore e 20 minuti. Differenze che risultavano ancora più evidenti per il lavoro delle commissioni che delle giunte. Insomma se ora si lavora poco, prima, dal 2008 al 2010 si lavorava ancora meno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero