Siria, Parigi e la strage di bambini: «Damasco dietro all'attacco con il Sarin»

Siria, Parigi e la strage di bambini: «Damasco dietro all'attacco con il Sarin»
Damasco è responsabile dell'attacco chimico del 4 aprile contro la città di Khan Sheikhun in Siria, secondo i servizi di informazione francesi. «Non ci...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Damasco è responsabile dell'attacco chimico del 4 aprile contro la città di Khan Sheikhun in Siria, secondo i servizi di informazione francesi. «Non ci sono dubbi sull'uso di gas sarin - ha detto il ministro degli Esteri, Jean-Marc Ayrault - e non ci sono dubbi neppure sulla responsabilità del regime siriano, tenendo conto del procedimento di fabbricazione del sarin utilizzato». Una settimana fa Ayrault aveva annunciato di avere «le prove» della responsabilità di Damasco nell'attacco che ha provocato oltre 80 morti, con una strage di bambini che ha mosso le coscienze di tutto il mondo.


I «servizi di informazione - si legge in un comunicato emesso al termine di un Consiglio di difesa all'Eliseo, alla presenza del capo dello stato Francois Hollande - hanno presentato al Consiglio gli elementi che consentono di affermare in modo indipendente il coinvolgimento delle forze del regime siriano nell'attacco chimico perpetrato il 4 aprile a Khan Sheikhun. Questi elementi dimostrano inoltre che il regime è sempre in possesso di agenti chimici da guerra, in violazione degli impegni ad eliminarli che aveva preso nel 2013». Tali elementi, conclude il comunicato, «saranno resi pubblici». 
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero