Parigi, l'uomo che ospitò i terroristi condannato per omicidio nel 2008. L'amica: "Sapeva chi erano"

Jawad Bendaoud, l'uomo che ha "prestato" l'appartamento di Saint-Denis a Abdelhamis Abaaoud, ritenuto il "cervello" degli attacchi di Parigi, era stato condannato nel 2008...

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Jawad Bendaoud, l'uomo che ha "prestato" l'appartamento di Saint-Denis a Abdelhamis Abaaoud, ritenuto il "cervello" degli attacchi di Parigi, era stato condannato nel 2008 a 8 anni di prigione per l'omicidio del suo migliore amico, che all'epoca aveva 16 anni.




Una vicenda che si è svolta, scrive Le Figaro, nello stesso appartamento di rue Corbillon che Bendaoud avrebbe messo a disposizione degli autori della strage di venerdì 13: Jawad ha accoltellato in pieno torace il suo amico David per una scaramuccia a causa di un cellulare. I pm lo avevano descritto all'epoca come una «personalità impulsiva e molto nervosa» e la stessa madre del ragazzo si era detta convinta che «se rimesso in libertà avrebbe fatto altre vittime». Bendaoud è poi uscito di prigione nel settembre del 2013.



Ma probabilmente non resterà a lungo lontano dal carcere, visto che l'amica che era con lui la sera degli attacchi di Parigi ha confessato agli inquirenti di credere che Bendaoud sapesse quello che faceva e le persone a cui stava prestando casa. «Dovevamo guardare un film, ma all'improvviso mi ha detto 'Vestiti, andiamo da un'altra parte'», ha raccontato Hayet, 20 anni, che quella sera aveva organizzato un "pigiama party" con tanto di film insieme all'amico Jawad.



«All'inizio era di buonumore - ha raccontato a BFMTV- E' andato a prendere il pc portatile per guardare un film. Ma quando è tornato i piani erano cambiati. 'Sono nella m...., mi ha detto, un amico mi ha chiesto di ospitarli perché vengono dal Belgio e hanno solo bisogno di un po' d'acqua per le preghiere. Dovevano essere in due ma pare invece siano in cinque'».



Anche il modo in cui era organizzato l'appartamento, secondo Hayet, rivela che Jawad sapesse a cosa sarebbe servito. «Secondo me anche lui c'entra in qualche modo», ha dichiarato la ragazza alla tv. Informazioni che, per gli inquirenti, possono rivelarsi preziose. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero