È passato appena un giorno dalle prime rivelazioni dei cosiddetti Paradise Papers, i nuovi documenti che rivelano i tesori offshore di molte personalità pubbliche....
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Vi sono pure 16,5 milioni di sterline riconducibili a Lewis Hamilton, sottratti al fisco e trasferiti con «un marchingegno» su conti offshore dell'Isola di Man.
Particolarmente colpito dalle rivelazioni dei Paradise Papers è il Regno Unito, dove ieri il leader laburista Jeremy Corbyn ha prima invitato la regina Elisabetta a chiedere scusa, e poi ha ritrattato. Rispondendo alle domande di un giornalista, al termine della conferenza annuale della Confindustria britannica, Corbyn ha detto che «tutti coloro che utilizzano per i loro interessi i paradisi fiscali non solo devono chiedere scusa ma riconoscere il danno che provocano ai servizi pubblici». Nel corso del suo intervento Corbyn aveva tuonato contro i super-ricchi che in questo modo «fanno un oltraggio» al fisco britannico e ai comuni cittadini, dato che il mancato pagamento delle tasse sui loro patrimoni miliardari penalizza, fra l'altro, ospedali e scuole. In seguito al clamore dato alle sue dichiarazioni, il partito laburista ha minimizzato con una dichiarazione ufficiale, affermando che Corbyn non si rivolgeva direttamente alla regina.
Respinge le accuse al mittente intanto Wilbur Ross, il segretario al commercio dell'amministrazione Trump. Secondo le rivelazioni del consorzio internazionale di giornalismo investigativo, Ross avrebbe nascosto al Congresso i suoi legami con un'azienda di spedizioni marittime legata a Vladimir Putin. Lui definisce «completamente sbagliate» le accuse, sottolineando che non c'è stato «nulla di improprio nelle sue relazioni con la Navigator Holdings, un'azienda - ha spiegato - che non era sotto sanzioni. «Si è trattato di normali relazioni commerciali».
Nel frattempo dalle carte spuntano nuovi nomi: tra questi anche i ministri brasiliani delle Finanze Henrique Meirelles e dell'Agricoltura Blairo Maggi. Meirelles - considerato uno degli esponenti più importanti del governo di Michel Temer - oggi ha spiegato alla radio BandNews di aver creato un fondo alle Bermuda, «regolarmente dichiarato al fisco», per amministrare parte della sua «eredità».
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Il Messaggero